“The future is unwritten”
Questa frase di Joe Strummer dice una verità semplice e potente: il futuro non è scritto. Perché lo costruiamo adesso, ogni giorno, con le nostre azioni e le nostre scelte.
Chi ha responsabilità – a qualunque livello – deve esserne consapevole. Ogni atto, ogni parola, ogni omissione, lascia un segno. Anche qui, in BPER, è necessario chiarirlo: non c’è persona al mondo che possa ritenersi immune dalle conseguenze del proprio agire o che possa sentirsi rassicurata da un futuro certo, per l’appunto già scritto. Machiavelli sosteneva che il fine giustifichi i mezzi, ma per noi della CGIL è vero il contrario: sono i mezzi che giustificano il fine.
Invitiamo chi guida riunioni, meet e colloqui a non limitarsi a conoscere la Legge 300 (il cosiddetto Statuto dei Lavoratori), ma ad applicarla per davvero. Con coerenza. Con rispetto. Perché conoscere diritti e tutele senza rispettarli equivale a trattarli come orpelli da esibire, non come strumenti del vivere democratico. Credere che si possa e debba fare qualunque cosa pur di arrivare a un risultato riduce e sminuisce la conoscenza di leggi e diritti a… soprammobili.
A chi ricopre ruoli apicali o di coordinamento, diciamo con chiarezza che la credibilità si costruisce con atti coerenti ai valori cui si dichiara di aderire, non con frasi ben confezionate. Dalla coerenza -o incoerenza- dipende il futuro.