CONVOCAZIONE DI TUTTE LE LAVORATRICI E DI TUTTI I LAVORATORI PER IL GIORNO
27 MAGGIO 2025
dalle 17:30 alle 19:30
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Referendum 8 e 9 giugno 2025: cosa si vota? Una guida ai 5 quesiti su lavoro e cittadinanza
L’8 e 9 giugno le cittadine e i cittadini saranno chiamati alle urne per esprimersi su cinque importanti quesiti referendari. Al centro della consultazione: diritti sul lavoro e accesso alla cittadinanza. Ecco una guida sintetica per comprendere meglio cosa prevedono i referendum e perché sono rilevanti.
1. Licenziamenti e reintegro: stesse tutele per tutti
Il primo quesito mira a superare la disparità di trattamento tra chi è stato assunto prima e dopo il 7 marzo 2015, data di entrata in vigore del Jobs Act. Attualmente, solo i lavoratori assunti prima di quella data possono ottenere la reintegra in caso di licenziamento illegittimo; per gli altri è previsto solo un indennizzo.
Cosa cambia con il Sì?
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Viene abrogato il decreto legislativo n. 23/2015.
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Tutti i lavoratori, a prescindere dalla data di assunzione, avrebbero le stesse tutele previste dalla legge Fornero.
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È previsto il reintegro nei casi di licenziamento disciplinare illegittimo e maggiori garanzie nei licenziamenti collettivi.
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Aumenta l’indennizzo minimo nei casi in cui non è prevista la reintegra.
2. Licenziamenti e risarcimento: più giustizia per le piccole imprese
Nelle aziende con meno di 16 dipendenti, il risarcimento massimo per un licenziamento illegittimo è oggi limitato a 6 mensilità. Il referendum propone di rimuovere questo tetto.
Perché è importante?
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Permette ai giudici di valutare il danno reale caso per caso.
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Garantisce risarcimenti più adeguati, anche per chi ha subito danni gravi.
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Uniforma la normativa italiana agli standard europei.
3. Lavoro precario: tornano le causali per i contratti a termine
Un altro quesito propone di reintrodurre l’obbligo di indicare una motivazione (causale) anche per i contratti a tempo determinato inferiori a 12 mesi.
Cosa si vuole ottenere?
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Evitare l’abuso dei contratti a termine senza giustificazione.
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Favorire contratti stabili e tutelare i lavoratori da situazioni di precarietà continua.
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Rafforzare l’idea che il contratto standard debba essere a tempo indeterminato.
4. Sicurezza sul lavoro: responsabilità estesa per i committenti
Il referendum interviene sulla responsabilità delle aziende committenti in caso di incidenti sul lavoro negli appalti. Oggi la responsabilità si limita ai rischi “generici”. La proposta è estenderla anche ai rischi “specifici”.
Perché votare Sì?
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Per tutelare meglio i lavoratori e le loro famiglie.
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Per responsabilizzare le grandi aziende a controllare la sicurezza nei cantieri.
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Per semplificare le azioni legali in caso di incidenti gravi.
5. Cittadinanza: nuove regole per chi vive in Italia
L’ultimo quesito riguarda il diritto di cittadinanza. La proposta è di rendere più accessibile la cittadinanza a chi vive stabilmente in Italia.
Cosa prevede la proposta?
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Ridurre da 10 a 5 anni il periodo di residenza necessario per fare richiesta.
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Estendere automaticamente la cittadinanza ai figli minorenni.
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Riconoscere i diritti a chi contribuisce da anni alla vita economica e sociale del Paese.
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Avvicinare l’Italia agli standard degli altri grandi Paesi europei.
Perché è importante partecipare?
Questi referendum toccano temi fondamentali: dignità del lavoro, sicurezza, stabilità occupazionale e inclusione. Partecipare significa decidere su tutele concrete per milioni di persone.