Inform@fisac novembre 2014 n.1

 

Stress test, BPER supera l’esame: surplus di capitale di 630 mln in scenario avverso

 

Bper supera l’esame della Bce. Non lo fa da prima della classe, ma alla fine la Banca Popolare dell’Emilia-Romagna può vantare una promozione con buoni voti. E questo grazie alla recente ricapitalizzazione che le ha permesso di superare lo stress test più selettivo, quello che ipotizza “scenario avverso”. Insomma, la Bper è in salute e la manovra varata in primavera e conclusa a luglio – con un aumento di capitale di 750 milioni – la pone ora fra gli istituti più solidi con un surplus di 631 milioni rispetto a ciò che la Bce richiede agli istituti bancari (in questa voce fanno meglio il Banco Popolare, la Banca Popolare di Milano, Intesa San Paolo, Mediobanca, Ubi Banca e Unicredit).

La Bper considera positivo il risultato di questo Comprehensive Assessment 2014, l’esame della qualità degli attivi e l’esercizio di stress test eseguiti da Bce ed Eba, che «confermano la solidità patrimoniale, che non dovrà procedere ad alcuna operazione sul capitale». Tre i passaggi cui è stata sottoposta la banca modenese: l’analisi della qualità degli attivi a fine 2013 superata, lo stress test “scenario base” superato, lo stress test “scenario avverso” che sulla base dei dati 2013 avrebbe dato esito negativo, ma che dopo l’aumento di capitale del 2014 è stato superato. Tanto che – sottolinea la Popolare – «non si prevedono ulteriori significative rettifiche su crediti… in virtù dell’approccio prudenziale in tema di accantonamenti e coperture seguito dalla banca anche nel primo semestre del 2014».

Molto soddisfatto Alessandro Vandelli, ad Bper, che si è detto «convinto che l’ottimo risultato conseguito, frutto dell’effetto combinato delle azioni realizzate negli ultimi anni volte a rendere il Gruppo più solido ed efficiente, fornisca una conferma della correttezza delle azioni portate avanti in tema di aumento delle coperture da un lato e del rafforzamento della nostra dotazione patrimoniale dall’altro. L’importante lavoro svolto costituisce la base di partenza per l’implementazione del nuovo Piano Industriale che ci vede fortemente impegnati in questi mesi e che vedrà la luce all’inizio del prossimo anno». Bper – prosegue l’ad – «esce dall’esercizio, svolto con estrema serietà e severità dalle autorità di vigilanza e dall’Eba, senza evidenziare carenze di capitale da colmare… In questo contesto, ritengo utile sottolineare alcuni importanti aspetti: l’esercizio è stato condotto senza considerare i benefici attesi che deriveranno dalla validazione dei modelli 3 interni e ciò deve essere considerato in sede di comparazione con altre banche italiane ed europee».

“Sulla base di approfondite stime ed analisi interne ed in funzione del costante approccio prudenziale in tema di accantonamenti e coperture, non si prevedono ulteriori significative rettifiche su crediti in conseguenza dell’Asset Quality Review sulle singole posizioni analizzate nell’attività di Credit File Review nell’ambito del risultato dell’Asset Quality Review”, hanno fatto sapere dalla banca.

A sostegno dell’indicazione dei vertici dell’istituto di credito la constatazione che le rettifiche nette su crediti e su altre attività nel periodo in esame hanno fatto segnare un calo del 5,2% a 590,6 milioni di euro. Di queste, 580,1 milioni, pari a oltre il 98% del totale, sono state attribuibili principalmente a rettifiche operate nel comparto del credito.

Banca Popolare dell’Emilia Romagna ha chiuso i primi nove mesi del 2014 con un utile netto di 75,8 milioni di euro, in crescita del 135,4% rispetto ai 32,2 milioni dello stesso periodo del 2013.

L’ammontare dei crediti deteriorati netti cresce però a €6,6 miliardi, +3,4% rispetto alla fine del 2013, con una componente di sofferenze di €2,7 miliardi (+9,2%).

Il margine di interesse si attesta a 978,5 milioni (+1,5%), principalmente grazie ai benefici derivanti dalle manovre sul costo del funding. Le commissioni nette sono pari a 514,5 milioni (-1%), quando il risultato netto delle attivita’ di negoziazione (compresi i dividendi per 18,3 mln) e’ pari a 148,3 milioni (+21,7%), beneficiando del favorevole andamento dei mercati finanziari e degli utili realizzati su riserve positive relative a titoli governativi nel portafoglio Afs. Il margine di intermediazione e’ di 1.641,3 mln (+2,2%), mentre le rettifiche nette su crediti e altre attivita’ si attesta a 590,6 milioni (-5,2%), in particolare per rettifiche fatte nel comparto del credito.

 

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