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Riorganizzazione Banco, il “Paese d’ombre”
Nel corso delle scorse settimane abbiamo fatto avere all’azienda un numero importante
di proposte e richieste di chiarimenti in merito alla riorganizzazione che dovrebbe partire da
gennaio 2026.
Dopo una prima fase interlocutoria di incertezza, dalla quale non traspariva la volontà
aziendale di condividere il progetto di riorganizzazione, ora siamo in una fase di apertura che
però presenta ancora sfumature e contorni offuscati, dove il futuro del Banco di Sardegna
appare annebbiato dalle ombre di una visione prospettica poco chiara.
Come organizzazioni sindacali Banco di Sardegna continueremo sempre a ricercare
soluzioni condivise nel migliore interesse delle lavoratrici e dei lavoratori che rappresentiamo,
contro ogni ideazione aziendale che unilateralmente pretendesse di riorganizzarci senza
prevedere alcun avanzamento normativo e contrattuale, e riservandoci le prerogative che
ci competono.
Se la mission è produrre valore occorre superare le miopi e imprevidenti politiche di
taglio dei costi ed investire seriamente sulle risorse che quel valore lo producono
quotidianamente e faticosamente e che meriterebbero una vicinanza non solo di facciata.
Ciò premesso, vi rappresentiamo che qualora impropriamente doveste essere coinvolti
in colloqui più o meno formali, in ottica di riorganizzazione, sappiate che qualsiasi proposta
fatta dall’interlocutore aziendale, al momento non è supportata da alcun accordo sindacale o
impegno economico o inquadramentale, considerata l’esplicita volontà manifestata
dall’azienda al tavolo negoziale di non voler sostenere alcun tipo di costo.
Vi invitiamo, pertanto, a valutare le eventuali proposte aziendali pesando
attentamente le parole e i contenuti con i quali le stesse verranno presumibilmente
formulate.
Sassari, 14 novembre 2025
Le Segreterie di Coordinamento del Banco di Sardegna
FABI – FIRST CISL – FISAC CGIL – UILCA



