
Ciò non cancella le gravissime responsabilità del gruppo dirigente di Trenord che, rispondendo a sole esigenze propagandistiche di quel che resta della Giunta Formigoni, hanno causato un disservizio oltre i limiti dell’incredibile.
Si è voluto infatti introdurre frettolosamente un nuovo sistema informatico di gestione del servizio e del personale, senza prevederne – come sarebbe stato logico e di buonsenso – l’affiancamento per un periodo transitorio con il vecchio sistema, con il fine di evitare i disastri che si sono invece verificati nel momento in cui qualcosa non ha funzionato nel nuovo sistema.
Nel frattempo, l’Amministratore Delegato di Trenord è stato costretto alle dimissioni a fronte di una nuova inchiesta giudiziaria a suo carico, che lo ha portato agli arresti domiciliari.
Trenord ha un Presidente nella pienezza delle sue funzioni e, a poche settimane dalle elezioni regionali, non vi sono le condizioni politiche, né le ragioni d’urgenza che autorizzino una Giunta regionale a termine e priva di autorevolezza a procedere alla nomina di un nuovo Amministratore Delegato.
Trenord è un’Azienda chiave nel sistema della mobilità lombarda e come tale va diretta da una persona e da un gruppo dirigente che goda della fiducia anche di chi sarà chiamato a presiedere la Giunta regionale per i prossimi cinque anni.
Diciamo infine, adesso e per allora, che la scelta del nuovo Amministratore Delegato dovrà rispondere a trasparenti criteri di competenza, capacità ed anche di garanzia di legalità.
È infatti imprescindibile che chi sarà designato abbia la fedina penale pulita.
19 dicembre2012