Si è svolto oggi l’Attivo dei delegati e delegate della Fisac CGIL di Milano sulla “ Carta dei diritti universali del lavoro”. E’ stata l’occasione per approfondire i temi toccati dalla Carta coinvolgendo tutto il quadro attivo milanese in preparazione delle assemblee.
Infatti , come afferma il Segretario Generale Gabriele Poeta Paccati, “ i protagonisti di questa campagna sono le iscritte e gli iscritti, a cui chiediamo di votare la nostra proposta. Ma non possiamo nasconderci che il vero punto di snodo sono i delegati e le delegate. Per quanto le segreterie siano a disposizione e si attivino, l’efficacia della campagna passa prima di tutto dalla capacità del nostro quadro attivo di trasmettere i messaggi correttamente, di passare le idee forza della nostra proposta: di trasmettere coinvolgimento verso iscritti e lavoratori.
nella semplicità del linguaggio si deve cogliere la nettezza e la chiarezza delle scelte politiche che compiamo in questo disegno di legge”.
E nella nettezza del messaggio, occorre dire:
- che siamo di fronte a una battaglia cruciale di cultura e politica del lavoro
- che noi ci mettiamo al centro di questa battaglia come soggetto di innovazione
- che noi vogliamo mobilitare i nostri iscritti su una proposta che guarda avanti
- che qui ci stiamo giocando il ruolo del sindacato
- che questa battaglia vuole guardare a come si ricostruiscono i diritti e le tutele estendendoli – è una operazione di cambiamento politico/sindacale/culturale in risposta a 20 anni di politiche neoliberiste di legislazione sul lavoro e in economia
- che per fare questo occorre una visione radicale e non pacificata: significa ingaggiare prima di tutto una battaglia di idee (culturale appunto) che convinca e coinvolga.
Bisogna intercettare il malessere diffuso che c’è: le condizioni materiali delle persone sono difficili! Le risposte del Governo insufficienti. Bisogna riscuotere questo Paese dalla letargia in cui è piombato. Il 2016 doveva essere l’anno in cui si affiorava finalmente sopra il livello della crisi – e siamo qui a discutere di nuova instabilità e delle condizioni di salute precarie di una economia incapace di risollevarsi.
E allora: in questa campagna riusciamo a suscitare interesse, ad aggregare consensi attorno a un progetto ambizioso, a riscuotere dal torpore? Abbiamo la forza di imporre una discussione necessaria per un cambiamento così radicale?
È uno sforzo di innovazione: serve a spostare un passo più in là il confronto e trovare su questo cammino interlocutori nuovi con cui agire costruendo intanto un contatto forte con gli iscritti .
Non è semplice, nessun risultato è scontato: ci troviamo però in un momento di svolta, dove non è possibile restare fermi ad attendere. D’altra parte, la nostra scelta noi l’abbiamo compiuta, e sappiamo da che parte stare!
Non mi resta che augurarci Buon lavoro !
Dichiarazione di MASSIMO BONINI Seg Gen Cdlm Milano
L’esigenza di una Carta dei diritti universale nasce dall’idea di fondo di ricostruire il diritto del lavoro per qualsiasi tipologia contrattuale perché tutti hanno diritto ad avere diritti. Certamente il tema più attuale è la necessita di ristabilire le tutele dell’articolo 18 cancellate dal Jobs Act, ma l’obiettivo più ampio è quello di coinvolgere tutto il mondo del lavoro, oggi frammentato anche da questo punto di vista, in uno schema universale di diritti uguali per tutti. Se devo indicare dei punti qualificanti della Nuova Carta dei diritti penso al riconoscimento della legittimità del lavoro autonomo, che ha un peso rilevante e crescente nel mondo del lavoro e l’idea qualificante che qualsiasi lavoro si faccia e con qualsiasi forma contrattuale, è necessario giungere ad un comune sistema di diritti e tutele che non escluda nessuno.