Il prof. Marco Onado dell’Universita’ Bocconi, i Consiglieri delegati di Banca Popolare di Milano e di Ubi Banca, Giuseppe Castagna e Victor Massiah, Filippo Taddei, responsabile economico del PD, Massimo Mucchetti, Presidente della Commissione Industria, Commercio, Turismo del Senato della Repubblica, Agostino Megale, Segretario Generale della Fisac Cgil, hanno dato vita a Milano, presso la Camera del Lavoro, ad una tavola rotonda sul tema “La buona finanza – le banche al servizio del paese”. Coordinati da Alessandra Orlando, Segretaria Generale della Fisac Lombardia, i relatori si sono confrontati sui temi “caldi” della finanza nel nostro paese traendo spunto dal lavoro elaborato dal Lab e che ha prodotto le proposte della Fisac/Cgil presentate a Roma il 19 febbraio scorso.
In questa occasione il lavoro del Lab e’ stato contestualizzato nella realtà dell’economia lombarda, in un territorio su cui insistono due banche importanti, BPM e UBI, aziende tra quelle che producono i migliori risultati del sistema. L’iniziativa si colloca alle soglie della prima fusione dopo il decreto sulle banche popolari, quella tra Banca Popolare di Milano e Banco Popolare ed è stata un’occasione per discutere dello stato di salute del sistema bancario, tra trasformazione, innovazione e legami con il territorio e l’economia reale.
Se il Ceo di BPM, Giuseppe Castagna, ha teso a tranquillizzare sugli effetti della fusione sul fronte della tenuta occupazionale, Victor Massiah, Ceo di Ubi banca, ha disegnato a grandi linee il progetto di banca unica di Ubi e ha ribadito che in futuro si potrà guardare esclusivamente ad aggregazioni che creino valore.
Il prof. Onado ha ripercorso le tappe della crisi che ha coinvolto pesantemente il settore bancario sottolineando la necessità di mettere mano ai rapporti tra banche e clientela per ricostituire una fiducia che via via si è affievolita. Chiarezza e trasparenza nella vendita dei prodotti finanziari e’ uno degli argomenti che maggiormente ha attraversato la discussione. Non tutti i prodotti sono per tutti e su questo punto c’e stata una sostanziale convergenza di opinioni tra i relatori. Sull’urgenza di riformare il credito si è soffermato Filippo Taddei, responsabile economico del PD che ha giustificato così la strada scelta dal governo, quella della decretazione, per affrontare temi importanti come il salvataggio delle 4 banche, la trasformazione in SPA delle Banche popolari, la riforma delle BCC e la creazione di bad bank, senza avviare un confronto con le parti sociali. Massimo Mucchetti, da parte sua ha offerto alcuni importanti elementi per comprendere la possibile evoluzione dell’intermediazione finanziaria nel nostro paese, ancora fortemente bancocentrico, e le conseguenti prospettive per il sistema banche.
Agostino Megale, Segretario generale della Fisac/Cgil, ha tirato le fila del dibattito sviluppatosi in mattinata non prima di aver ripreso i motivi delle proposte del Manifesto per la buona finanza, iniziativa in linea con l’idea del nuovo modello di banca presentata unitariamente da tutte le oo.ss nel 2013. L’importanza di un confronto tra le parti sociali sui temi delle banche e delle finanza, centrali per il rilancio dell’economia del nostro Paese, e’ stato uno dei principali argomenti affrontati da Megale, che ha rilanciato quindi sul fronte delle proposte chiedendo con forza l’apertura di un tavolo di confronto con il governo rispondendo a Taddei che non basta sentirsi al telefono ma che si può strutturare una procedura di 30 gg in cui le parti vengano consultate. Non si parla della vecchia concertazione ma occorre ripristinare una modalità di dialogo sociale. Ha inoltre invocato il cambio del vertice della CONSOB e il ripristino degli scenari probabilistici per tutelare i risparmiatori e a questo fine aumentare il fondo di solidarietà per rimborsare tutti i risparmiatori delle subordinate delle 4 banche del decreto 23/11/2015.
Sul fronte fusione BPM Banco Popolare Megale ha ribadito che la Fisac/Cgil non ha ragione per contrastare il progetto ma che ha lavorato per formare una lista unitaria di lavoratori e pensionati Ha infine posto il tema del confronto con Abi per contrastare le pressioni commerciali con l’obiettivo di un accordo per la vendita dei prodotti commerciali e l’organizzazione del lavoro.