Mafia: Camusso a Firenze per Giornata della Memoria

FIRMA LA PETIZIONE LIBERA MUTUO – Anche quest’anno la CGIL è tra i promotori della XVIII Giornata della Memoria e dell’impegno in ricordo di tutte le vittime innocenti delle mafie, promossa dall’associazione Libera e Avviso Pubblico. Susanna Camusso parteciperà domani, 16 marzo, alla manifestazione principale che si terrà a Firenze, dove la CGIL sarà presente al corteo con lo striscione unitario “Se sai contare comincia a camminare”. Uno slogan voluto dai sindacati per sottolineare la necessità della legalità economica, come antidoto alla grave crisi che il nostro paese sta attraversando.

“Siamo in piazza – spiega in una nota la CGIL – anche perché convinti che tra le priorità, oltre alla rapida approvazione della legge per il riuso sociale delle aziende confiscate, serva l’approvazione delle proposte contenute nel Piano del Lavoro sul tema della legalità”. Il corteo partirà alle ore 9.00 dal piazzale antistante alla Fortezza da Basso. Presso il concentramento della manifestazione sarà allestito uno stand per la raccolta straordinaria di firme per la legge d’iniziativa popolare sul tema delle aziende confiscate all’interno campagna “Io riattivo il lavoro”. Il pomeriggio, all’interno del programma seminariale, CGIL, CISL e UIL promuoveranno un workshop su “Lavoro e Legalità” che vedrà numerosi interventi di sindacalisti impegnati sul tema, esponenti del mondo della magistratura e del mondo cooperativo impegnato nel riutilizzo sociale dei beni confiscati.

“Nel corso di questi anni – si legge ancora nella nota – è cresciuta nel paese la consapevolezza che la presenza della criminalità organizzata e delle mafie nell’organizzazione sociale, in quella produttiva e finanziaria e nelle istituzioni, rappresenti un vero e proprio cappio al collo che strangola il paese. L’illegalità economica condiziona negativamente le nostre prospettive di sviluppo sul piano economico, civile e democratico”. La Banca d’Italia, la Direzione Nazionale Antimafia e la Corte dei Conti, nei loro studi più recenti, ricorda il sindacato, “stimano in oltre 200 mld di ero l’anno gli affari delle mafie, con oltre 80 miliardi di utili al netto degli investimenti, e in 60 mld annui il peso che la corruzione esercita sui costi della Pubblica Amministrazione”. Questo fenomeno, conclude la CGIL, “oltre a rappresentare una quantità di risorse che se recuperate potrebbero garantire un utile e consistente processo di investimenti produttivi e nuove opportunità di lavoro, incide pesantemente nella vita democratica e spinge le imprese sane verso un processo di emarginazione a vantaggio di un sistema illegale che mortifica le prospettive di crescita”.

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