Inform@fisac dicembre 2014 n.1

Jobs Act e lavoro in banca: cosa potrebbe cambiare

 

Il Jobs Act attualmente in discussione ed in fase di approvazione altro non è che il nulla osta ad una serie di Decreti Legge che il Governo varerà nel prossimo mese di gennaio per ridurre le tutele dello STATUTO DEI LAVORATORI. Infatti il Governo ha avuto cura di anticipare i contenuti di questi decreti legge, almeno in parte, e quanto anticipato non va certo incontro al mondo del lavoro. Ma, in particolare, alcune norme che si profilano hanno un impatto diretto con il nostro lavoro di tutti i giorni, cerchiamo di seguito di farne un breve esame.

INTERVENTO SU LEGGE 300 Titolo 1° – DELLA LIBERTÀ E DIGNITÀ DEL LAVORATORE – Art. 4 IMPIANTI AUDIOVISIVI: si prospetta una rivisitazione di questo articolo che ad oggi ci ha sempre consentito di evitare il controllo a distanza del nostro lavoro anche se le nostre filiali sono dotate di molte telecamere a scopo di sicurezza. Un allentamento dei vincoli che la legge oggi pone potrebbe consentire, in un settore come il nostro, il superamento degli accordi ed un diverso posizionamento delle stesse telecamere oggi già in uso con un agevole controllo a distanza del nostro lavoro. Ma quello delle telecamere è solo un esempio banale, in quanto lo stesso articolo che si intende modificare regolamenta anche l’uso di “altre apparecchiature per finalità di controllo a distanza dell’attività dei lavoratori” e quindi si estende ben oltre gli impianti audiovisivi.

INTERVENTO SU LEGGE 300 Titolo 1° – DELLA LIBERTÀ E DIGNITÀ DEL LAVORATORE – Art. 13 MANSIONI DEL LAVORATORE: anche su questo articolo si prospetta una rivisitazione nel senso di concedere alle aziende molta più elasticità di quella oggi esistente. Ricordiamo che il rispetto delle mansioni è nel nostro lavoro l’unica leva che ci consente di chiedere alle aziende il rispetto dei percorsi professionali e degli inquadramenti contrattualmente definiti. Si è anche prospettata l’ipotesi di rivedere l’articolo concedendo alle aziende la possibilità non solo di adibizione a mansioni inferiori ma persino con una riduzione dell’inquadramento spettante e quindi del livello salariale. Anche se non si arrivasse a questa ipotesi, per noi assurda, concedere una maggiore elasticità vorrebbe dire affossare i percorsi professionali presenti nel contratto nazionale e nei contratti integrativi. Sarà per questo che ad oggi sia il CCNL ABI che il CCNL BCC, disdettati, hanno questo argomento all’ordine del giorno ??

INTERVENTO SU LEGGE 300 Titolo 2° – DELLA LIBERTÀ SINDACALE Art. 18 REINTEGRAZIONE NEL POSTO DI LAVORO: sull’art. 18 ormai si sono spese talmente tante parole che riteniamo praticamente inutile tornarci sopra. Già le modifiche della tristemente famosa “Legge Fornero” ne hanno indebolito le tutele, resta comunque un caposaldo della libertà di espressione del lavoratore nel proprio posto di lavoro. Se si dovesse concretizzare un ulteriore abbattimento delle tutele l’effetto sarebbe quello illustrato a fianco.

Per contrastare queste proposte, per ribadire che i problemi reali della nostra economia sono la corruzione e l’evasione che ancora non vengono toccati, abbiamo indetto per tutti i lavoratori una giornata di sciopero generale il prossimo 12 dicembre

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