Baseotto – FISAC CGIL: la situazione in Mps


Roma, 18/12/2020 In un settore come quello bancario che è in rapidissima evoluzione, dove molte prospettive mutano nel giro di pochissime settimane, il piano strategico varato ieri dal Consiglio di Amministrazione di Monte dei Paschi guarda ad un arco temporale di ben quattro anni.
Lo esamineremo e valuteremo con grande attenzione, consapevoli che il piano dovrà passare al vaglio dei competenti organi di controllo dell’Unione Europea.
Non intendiamo fare il tifo per questa o quella soluzione, per un’aggregazione piuttosto che un’altra.
Siamo invece interessati a che siano determinate le condizioni affinché il patrimonio che Monte dei Paschi rappresenta nel contesto bancario italiano resti tale, in termini di valore delle competenze professionali dei suoi dipendenti e di servizio ai cittadini e ai territori.
Contribuiremo a ricercare e praticare una soluzione tale da consentire una significativa riduzione del numero degli esuberi che il nuovo piano industriale prevede, anche attraverso la valorizzazione di tutte le attività e le funzioni presenti nei vari territori.
Questo è per noi possibile anche nell’ipotesi di un’aggregazione di Monte dei Paschi con un altro Istituto di Credito.
Una tale soluzione postula perlomeno due cose: una forte regia di sistema che solo il decisore pubblico – oggi azionista di maggioranza della Banca – può promuovere e garantire e la volontà di perseguire la strada del confronto e della ricerca del consenso da parte di lavoratrici e lavoratori e delle OO.SS. che li rappresentano.
In questo senso, auspichiamo che, oltre al doveroso ed essenziale confronto che dovrà svilupparsi col management aziendale, il Governo si misuri con le posizioni e le proposte delle Organizzazioni Sindacali.

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