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In data 12 novembre la dirigenza di Verti Assicurazioni ha comunicato alle Rappresentanze Sindacali Aziendali l’apertura delle procedure previste dagli art. 15 e 16 del CCNL, relative a rilevante ristrutturazione aziendale ed esubero di personale.
In questo incontro, l’a.d. Enrique Flores Calderon ha esplicitato e descritto la situazione economica ed organizzativa della Compagnia, per la quale la ripresa di una “crescita profittevole” passerebbe solo ed obbligatoriamente per la riduzione dei costi e il taglio del personale.
Tale situazione avrebbe determinato e portato la società (coerentemente con le politiche del gruppo Mapfre, del quale Verti fa parte) alla scelta di procedere con un piano di esternalizzazione dell’intera struttura di produzione Contact Center e Back Office, e una considerevole riduzione di tutti gli altri reparti, nessuno escluso. Al quadro drammatico si aggiunge l’accelerazione dei processi di automazione e digitalizzazione dei reparti superstiti.
Il totale degli esuberi dichiarati è di 325 persone.
Inaccettabile e vergognoso che ancora una volta, come nel 2016, la Compagnia decida di buttare sulle spalle dei lavoratori e delle loro famiglie gli esiti fallimentari delle proprie scelte imprenditoriali .
Dall’inizio della pandemia, i lavoratori tutti hanno messo a disposizione la propria abitazione (e propri mezzi personali) per la prosecuzione in remoto dell’attività lavorativa. Non solo nulla è stato riconosciuto loro da quest’azienda per gli sforzi profusi nel difficile periodo degli ultimi 2 anni; proprio ora, nel contesto di una situazione ancora per tanti aspetti difficile, “l’assicurazione sempre avanti” (come recita lo slogan della compagnia), procede con il più vecchio dei metodi: spremere i lavoratori, e buttarli quando pensa non siano più utili.
Non è la prima volta: già nel 2016 una situazione analoga aveva dato come risultato l’esodo “volontario” di circa 200 colleghi. Mettiamo dunque in fila gli eventi: Mapfre ha rilevato quella che un tempo era Direct Line nel 2015, con circa 900 dipendenti; dopo due anni l’ha ridotta a 600 circa; ora vorrebbe una “struttura snella” di 290 persone; quale sarà il prossimo passo?
L’età media dei dipendenti di Verti è 47 anni, con una fortissima presenza femminile; moltissimi i part time, e in tutti i reparti sono presenti lavoratori fragili o invalidi, non risparmiati dalla ristrutturazione. Solo questi dati danno l’idea della gravità della situazione, e del dramma che molti colleghi stanno già attraversando, sapendo che il loro nome e cognome sta nell’elenco degli esuberi.
Ciò che avviene in Verti si inserisce inoltre nella difficile fase d el rinnovo del CCNL di settore. Le Segreterie di tutte le sigle sindacali si sono già attivate chiedendo un incontro urgente all’azienda; da parte nostra, come RSA di Verti, metteremo in campo ogni iniziativa possibile per contrastare tale scempio, con l’obiettivo del ritiro degli esuberi.
Non possiamo richiedere nulla di meno.