Banco BPM: Giornata della Memoria 2022

GdM 2022 - Banco BPM


Nell’attuare lo sterminio degli ebrei, le atrocità commesse dal regime nazifascista sono innumerevoli, indescrivibili ed imperdonabili.
Ore di filmati originali e migliaia di libri e di interviste sono riempiti dalle testimonianze degli episodi di crudeltà efferata che i sopravvissuti hanno consegnato alla nostra memoria, il cui ascolto, lettura o visione è davvero poco sostenibile per chi ha ancora una coscienza umana.

Una delle azioni più ignobili e sofisticate perpetrate dai nazisti, è stata la creazione degli “Judenrate”, i Consigli Ebraici costituiti in Germania e in tutti i territori occupati, con cui il regime cercò di coinvolgere gli ebrei nell’organizzazione delle diverse tappe del loro stesso sterminio, a partire dalla collaborazione nell’osservanza delle leggi razziali (promulgate anche in Italia dal regime fascista nel 1938), al confinamento nei ghetti, fino ad arrivare alla deportazione nei campi di sterminio, presentati ai Consigli come semplici campi di lavoro.
Anche in Olanda i nazisti seguirono la stessa via e crearono uno Judenrat ad Amsterdam.

La tragica storia di Anna Frank è conosciuta da tutti, ma come i nazisti abbiano scoperto dove la famiglia fosse nascosta è rimasto un mistero per decenni. Ciò che è certo è che il 4 agosto del 1944 le SS fecero irruzione nella casa dove Anna Frank e altre sette persone vivevano nascoste da due anni.
Pochi mesi dopo furono deportati ad Aushwitz-Birkenau e Bergen Belsen, campi nei quali vennero sterminati. Solo il padre di Anna, Otto Frank, tornò a casa.
Ancora oggi non si sa con certezza chi tradì i Frank e i loro compagni di prigionia.

Le prime indagini risalgono al 1947, ma la biografa canadese Rosemary Sullivan riporta oggi nel proprio libro “Chi ha tradito Anne Frank” (ed. Harper Collins 2020) una nuova indagine durata cinque anni, condotta con gli attuali metodi utilizzati per risolvere i cosiddetti cold case.
Ne emergono quattro ipotesi e, tra queste, una, più tragica, indica nitidamente la malvagità insita nel sistema, articolato e complesso, perfezionato con efferata lucidità dai nazisti per lo sterminio.

Il membro del Consiglio Ebraico di Amsterdam, Arnold van den Bergh, potrebbe aver offerto alle SS naziste un elenco di indirizzi dove erano nascosti degli ebrei in cambio della salvezza propria e della sua famiglia.
È opportuno riportare la vivace contestazione che il libro sta suscitando, tuttavia, la storia dello sterminio è disseminata di ebrei che hanno collaborato a vario titolo con i nazisti.

Prima di ergersi a giudici morali di queste vittime è bene rileggere le straordinarie pagine di Primo Levi ne “I sommersi e i salvati” (Einaudi), il secondo capitolo: “La zona grigia”.
Le parole finali del capitolo sono chirurgiche nel risvegliare la coscienza di ognuno di noi:
… un ordine infero, qual era il nazionalsocialismo, esercita uno spaventoso potere di corruzione, da cui è difficile guardarsi. Degrada le sue vittime e le fa simili a sé, perché gli occorrono complicità grandi e piccole”.
E infine: “… anche noi siamo così abbagliati dal potere e dal prestigio da dimenticare la nostra fragilità essenziale: col potere veniamo a patti, volentieri o no, dimenticando che nel ghetto siamo tutti, che il ghetto è cintato, che fuori dal recinto stanno i signori della morte, e che poco lontano aspetta il treno.”.

Parole talmente attuali da fare davvero paura.

Clara Fonti, FISAC CGIL BancoBPM

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