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Roma li 21/03/2022
Comunicato sindacale
L’incontro del 18 marzo u.s per arrivare a sottoscrivere un accordo sullo smart working ha confermato ancora una volta che l’azienda non vuole affrontare nessuno dei nodi critici che rischiano di esplodere al termine dello stato di emergenza fissato al 31 marzo 2022.
Le modifiche proposte dall’azienda – poco più che simboliche – attengono alla durata dell’accordo, ad un esiguo rimborso spese e alla compresenza obbligatoria: un autentico unicum in tutta Italia, letteralmente una negazione dell’istituto stesso del lavoro agile.
In pratica la vertenza sullo smart working è la dimostrazione che l’azienda non è in grado di articolare in modo organico una pianificazione e organizzazione del lavoro basata su principi di responsabilizzazione, autonomia, fiducia ed efficienza organizzativa. Questa mancanza è una grave responsabilità del commissario straordinario e del management che non sono riusciti a gestire in modo efficace l’azienda, senza alcuna forma di discontinuità rispetto alla gestione precedente.
La proposta aziendale non tiene in alcun conto i problemi di capienza di molte sedi, noti da tempo e mai affrontati seriamente, che non permettono di garantire lo svolgimento del lavoro in presenza in condizioni di sicurezza. Inoltre, il lavoro agile è uno strumento utile per la sostenibilità ambientale e il benessere collettivo, che consente la limitazione degli spostamenti casa lavoro, con riduzione dell’utilizzo dei mezzi pubblici e di quelli personali, favorendo l’abbattimento delle emissioni di CO2.
Tale modalità di lavoro consente di contenere i costi relativi ai consumi energetici aziendali per effetto della minor presenza del personale presso il luogo di lavoro, razionalizzando così gli spazi aziendali. Altresì l’azienda non tiene conto della possibilità da parte del lavoratore di beneficiare di ulteriori giorni di smart working a sostegno della genitorialità, a tutela dei soggetti fragili e per l’assistenza di congiunti.
La piattaforma aziendale non solo è una palese negazione dei principi del Protocollo sul lavoro agile sottoscritto il 7 dicembre 2021 dal Ministero del Lavoro e Cgil, Cisl e Uil, ma liquida definitivamente un percorso che le scriventi avevano intrapreso con l’azienda a partire dalla sperimentazione del 2018-19 e ignora il fatto che in due anni di smart working emergenziale i lavoratori hanno dimostrato di raggiungere gli obiettivi fissati negli accordi sul premio di produzione. Le scriventi OO.SS auspicano che l’azienda si attivi immediatamente per convocare il tavolo di trattativa per discutere seriamente sulla piattaforma presentata dalle RSA FISAC CGIL FIRST CISL UILCA UIL, dimostrando così di voler risolvere la vertenza in atto.
Nel frattempo, l’assemblea dei lavoratori di oggi ha preso atto che non è stata data nessuna risposta ai problemi sollevati con la proclamazione dello stato di agitazione e ha deciso di proclamare uno sciopero nella giornata di venerdì 25 marzo 2022 con un presidio di fronte alla sede del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
RSA First CISL Fisac CGIL Uilca UIL