Anpal Servizi: disdetto unilateralmente il protocollo di sicurezza anti Covid

3 - Fisac Cgil

Roma, 31 marzo 2022

COMUNICATO SINDACALE

Nella giornata odierna si è svolta l’assemblea generale delle lavoratrici e dei lavoratori che ha avuto ad oggetto le disposizioni aziendali per la progressiva ripresa delle attività in via ordinaria, come da comunicazione aziendale del 30.03.2022.

Come si legge nella comunicazione “a partire dal primo aprile cessano di avere efficacia il Protocollo di regolamentazione per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro di Anpal Servizi Spa sottoscritto dall’azienda e dalle Rappresentanze Sindacali e le comunicazioni sulla gestione dello stato di emergenza ad esso collegate”.

Il protocollo aziendale che ha permesso in questi due anni di gestire l’emergenza discende dal protocollo nazionale che venne firmato tra le parti sociali a inizio pandemia e poi aggiornato il 6 aprile 2021. Quel protocollo prevedeva, tra le altre cose, il massimo utilizzo dello smart working, accesso contingentato agli spazi comuni, distanza di almeno un metro.

Nell’attuale situazione però, con una pandemia che non cessa di diffondersi, l’indicazione dei sindacati confederali e persino di Confindustria è di continuare ad applicare i protocolli interni di sicurezza quali strumenti di protezione dell’attività imprenditoriale e dei lavoratori; questo anche per assicurare tutela ai datori di lavoro, responsabili della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro come definito dall’articolo 2087 del Codice civile.

L’assemblea generale ha espresso chiaramente che la scelta aziendale è pericolosa e superficiale, nonché lesiva nei confronti dei lavoratori e delle organizzazioni che li rappresentano, poiché condotta in maniera unilaterale e senza tenere in alcun conto ciò che le organizzazioni sindacali hanno richiesto nei mesi scorsi, anche attraverso una mobilitazione che ha condotto allo sciopero del 25 marzo 2022.

L’assemblea ha quindi deliberato a maggioranza assoluta i seguenti punti:

1. è necessario mantenere in essere tutti gli strumenti di prevenzione, a partire dal Protocollo per la sicurezza, tenendo conto dell’aumento dell’organico aziendale, dal momento che la precedente sottoscrizione era antecedente alle stabilizzazioni. Tale protocollo non prevede la sua automatica decadenza al terminare dello stato di emergenza nazionale, ma prevede che sia adeguato allo stato della pandemia. Con il supporto degli uffici legali delle rappresentanze sindacali, inviare una diffida all’azienda a procedere con quanto definito dalla comunicazione del Direttore Generale;

2. appurare lo stato di adeguatezza delle strutture aziendali alle norme vigenti e successivamente intervenire presso le autorità preposte;

3. richiesta all’azienda di prorogare le disposizioni previste nel protocollo di sicurezza e lavorare per arrivare ad un accordo condiviso con le OO.SS, nel più breve tempo possibile;

4. le organizzazioni sindacali vigileranno per la tutela dei diritti dei lavoratori in particolare sul diritto di avere una sede di lavoro e una postazione adeguata, principio ad oggi non rispettato dall’azienda;

5. di continuare la mobilitazione e aggiornare l’assemblea alla prossima settimana per indire lo sciopero dei lavoratori;

6. di rendere pubblico in tutte le sedi opportune e nei mezzi di stampa l’attuale situazione che investe la società in house del Ministero del Lavoro, sia rispetto all’inadeguatezza del vertice e del management sia rispetto alle problematiche condizioni di sicurezza in cui versano le sedi aziendali, nonché nelle modalità di gestione delle relazioni sindacali, che non hanno mai raggiunto una tale deriva denigratoria nei confronti dei lavoratori e dei loro rappresentanti.

RSA First/Cisl – Fisac/Cgil – Uilca/Uil

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