da: Il Messaggero Veneto – 15 marzo 2023 (articolo di Alessandro Cesare)
La società di recupero crediti si trova nella sede ex Hypo bank. Venerdì assemblea con i sindacati.
I suoi l00 dipendenti occupano il palazzo di vetro che fu sede della Hypo bank. La società si chiama Aquileia Capital Service (Acs) ed è specializzata in recupero crediti. E’ sorta dalle ceneri della Hypo leasing e opera nel trattamento di crediti non performanti.
Un filo rosso unisce la vecchia gestione con quella attuale (il fondo americano Bain capital), visto che è stato annunciato il licenziamento di 52 sui 100 dipendenti di Tavagnacco. Nessun taglio previsto, invece, per il personale delle altre due sedi, Roma e Milano (in tutto i dipendenti sono 134).
La vicenda ha messo in allarme le sigle sindacali Fabi, First Cisl e Fisac Cgil, pronte a opporsi alla procedura di licenziamento collettivo: «E’ stata convocata un’assemblea con i lavoratori per venerdì – spiega Marco Sbisà della first Cisl – Naturalmente chiederemo la revoca della procedura di licenziamento. Lanotizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno. Alcuni uffici saranno del tutto smantellati, per esempio quello legale, quello tecnico o quello information technology. Le persone saranno mandate a casa con la motivazione che i servizi vanno esternalizzati».
A prendere posizione anche i colleghi della Cgil, Andrea Rigonat ed Emiliano Giareghi: «La Fisac Cgil e la Cgil Udine metteranno in campo ogni azione necessaria a tutelare i lavoratori di Acs di fronte alla procedura di riorganizzazione avviata dalla società. L’operazione, comunicata la scorsa settimana alle organizzazioni sindacali di categoria, è legata alla scelta della proprietà, che fa capo a Bain capital, di cedere una cospicua parte delle attività. Per i lavoratori di Tavagnacco si tratta dell’ennesima tappa di un calvario cominciato 10 anni fa con il crac della Hypo Bank. Fisac e Cgil, a fianco degli altri sindacati di categoria e confederali, garantiscono pieno impegno a tutti i livelli, anche attraverso iniziative di coinvolgimemo delle istituzioni regionali e locali, per sollecitare una strategia di rilancio di Acs e delle sue attività e per difendere diritti e interessi di tutti i dipendenti coinvolti».
Come detto la storia dell’azienda comincia nel 2012, prima come Hypo leasing poi come Acs. ln questi anni il numero di dipendenti a Tavagnacco è cresciuto, passando da 80 a 100, e con l’ingresso del fondo Bain capitai sono stati avviati investimenti come l’ampliamento del portafoglio cretliti. Poi il lavoro si è fermato, sono state aperte le sedi di Roma e Milano e qualcosa ha cominciato a non funzionare.
«le spese sono aumentate, così come iI numero di dirigenti, pari a circa il 20% rispetto alla forza lavoro complessiva – rileva Sbisà – E alla fine siamo arrivati a questo punto, con la comunicazione della procedura di licenziamento collettivo per 52 persone, tutte piuttosto giovani e lontane dall’età pensionabile. Cercheremo di opporci in ogni modo», chiude il sindacalista.