Ottantacinque persone rimaste uccise, oltre 200 quelle ferite. È il drammatico bilancio della strage di Bologna, il più grave atto terroristico avvenuto in Italia nel secondo dopoguerra, quando il 2 agosto del 1980 una bomba alla stazione seminò morte e terrore, scrivendo una delle pagine più buie della nostra storia.
La bomba era nella sala d’aspetto di seconda classe, esplodendo disintegrò un’intera ala della stazione. Simbolo, insieme all’orologio fermatosi alle ore 10.25, l’autobus rosso linea numero 37, dapprima usato come pronto soccorso poi per trasportare le decine e decine di morti di quel vile attentato.
Da quel giorno sono passati 43 anni. Oggi come allora ci stringiamo ai familiari delle vittime, coltiviamo il ricordo e la memoria ‘dell’impresa più criminale che sia accaduta nella storia d’Italia’, come ebbe a definirla l’allora presidente della Repubblica, Sandro Pertini. Ma tutto ciò non è sufficiente, la memoria da sola non basta, abbiamo bisogno di verità e conoscenza. È sempre forte in noi la determinazione nel chiedere che sia fatta piena luce su questa orrenda strage.
Le sentenze hanno stabilito la matrice neofascista ma rimangono ancora sconosciuti i reali mandanti di quell’atto terroristico. Commemoriamo questa giornata, ricordiamo le tante vittime innocenti e rivendichiamo piena verità, la sola via per la giustizia. Questo l’impegno della nostra organizzazione: contro il terrorismo e la violenza, in difesa della democrazia e della libertà.
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