FIDI TOSCANA IN “S-VENDITA”

3 - Fisac Cgil

LA REGIONE TOSCANA SEMBRA ABBANDONARE AL LORO DESTINO
LE LAVORATRICI E I LAVORATORI DELLA SUA STORICA FINANZIARIA

A seguito della richiesta di incontro fatta dalle OO.SS. alla Regione Toscana in data 3 luglio u.s., per avere aggiornamenti sul futuro della Fidi Toscana e dei suoi Lavoratori, nessuna risposta è pervenuta ad oggi da Palazzo Guadagni Strozzi Sacrati, nonostante il processo di privatizzazione della finanziaria regionale pare proseguire senza il ben che minimo coinvolgimento del sindacato aziendale.

Come da noi più volte denunciato la Regione Toscana sta mettendo in atto un inspiegabile quanto assurdo progetto di smembramento della propria finanziaria regionale (Fidi Toscana) attraverso il trasferimento di alcune funzioni e relativo organico ad altra società (Sviluppo Toscana) alla quale sono state attribuite nuove attività legate alla gestione del PNRR che sarebbero potute rimanere in capo alla stessa Fidi Toscana (viste le competenze e professionalità esistenti al proprio interno), che al contrario è stata defraudata del suo importante e centrale ruolo di sostegno alle imprese dell’economia toscana.

Il Presidente Eugenio Giani, durante la campagna elettorale, confermò l’importante ruolo strategico nell’economia regionale della Fidi Toscana dichiarandosi favorevole alla sua trasformazione “in house” per farne la “…piccola IRI della Toscana!”, per poi fare marcia indietro e decidere, contrariamente a quanto dichiarato, di vendere la quota di maggioranza e trasferire altri 22 dipendenti alla stessa Sviluppo Toscana. Ai lavoratori trasferiti, grazie ad uno specifico accordo sindacale, sono state mantenute condizioni normative e salariali.

Adesso la Regione Toscana deve garantire le stesse tutele e condizioni ai dipendenti della partecipata di cui vuole disfarsi.

Le scelte in Toscana sono diametralmente opposte a quelle fatte in altre importanti regioni dove è stato confermato il ruolo della finanziaria regionale attraverso la sua trasformazione da società partecipata a società “in house” e prevedendo l’incorporazione di un’altra importante controllata già esistente.

CI DOMANDIAMO PERCHE’ LA REGIONE TOSCANA NON ABBIA VOLUTO SEGUIRE LA STESSA STRADA, NONOSTANTE NEL PASSATO ABBIA SEMPRE DIMOSTRATO DI PORRE MASSIMA ATTENZIONE ALLE VARIE CRISI AZIENDALI CHE SI SONO SUCCEDUTE SUL TERRITORIO, SOSTENENDO LA SALVAGUARDIA DEI POSTI DI LAVORO. ATTENZIONE CHE PARE SIA VENUTA MENO NEL CASO DELLA VICENDA FIDI TOSCANA.

ANCHE PERCHE’ ALLA DOMANDA QUALE FUTURO PER I 27 DIPENDENTI RIMASTI IN FIDI TOSCANA, AD OGGI, NESSUNA RISPOSTA!!!

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