Sud in Credito: Agenzie di Stampa del 28 settembre

Sud: Fisac-Cgil, fallite le politiche di sviluppo
Al Meridione mancano 3 milioni di occupati rispetto Centro Nord
28 Settembre , 11:08
(ANSA) – NAPOLI, 28 SET – Politiche di sviluppo locale fallimentari hanno acuito il divario Nord Sud nel corso degli ultimi venti anni. Lo sostiene la Fisac Cgil affermando che per stare solo al tema degli investimenti pubblici al Sud mancano 3,4 miliardi di euro, nei cinque anni tra il 2016 e il 2020, per raggiungere il livello procapite del Centro Nord.
Insieme alla crisi e ai tagli agli enti locali, che hanno generato meno entrate, dipendenti pubblici e servizi ai cittadini, e alle dinamiche salariali che vedono le regioni del Mezzogiorno nel fondo della classifica. “Mentre all’orizzonte – si legge nella fotografia scattata dalla Fisac Cgil in una ricerca presentata oggi in occasione dell’iniziativa, promossa insieme alla confederazione di corso d’Italia, dal titolo ‘Sud In Credito’- si profila il falso mito dell’Autonomia differenziata, che andrà ad acuire la frattura che divide il Paese”.
Al Mezzogiorno, precisa la ricerca, mancano quasi tre milioni di occupati per raggiungere il tasso di occupazione del Centro Nord. Emerge solo il nuovo triangolo industriale (Lombardia, Veneto, Emilia Romagna), mentre nel Mezzogiorno si registra il crollo della produzione industriale, con uno shift occupazionale e produttivo verso servizi a basso valore aggiunto. Nel settore manifatturiero il salario medio lordo annuo per un addetto al Centro Nord è pari 29,3 mila euro a fronte di 21,8 mila euro nel Mezzogiorno, nel settore del Turismo, invece, è di 11,8 mila contro 9,5 mila. Anche per i neo laureati la dinamica è la stessa. Il salario medio netto mensile a 1-5 anni dalla laurea in discipline economiche, giuridiche e sociali è al Centro Nord pari a 1.201 euro mentre nel Mezzogiorno 1.096 euro. Divaricazioni che sottendono un ulteriore dato: gli occupati che sono alla ricerca di un’altra occupazione sono il 14,6% nel Centro Nord e il 28,3% nel Mezzogiorno. Sul fronte infrastrutture, forte il gap dal colmare. Nella ricerca Fisac Cgil si citano alcune criticità, come ad esempio l’alta velocità dove mancano le direttrici Sud Tirreno/Ionio/Sicilia, insieme a quella Adriatica. (ANSA).

YOA-TOR

Fisac, ‘serve impegno finanza per rilancio Sud’
‘Scommettere su questa parte del Paese’
28 Settembre , 15:04
(ANSA) – ROMA, 28 SET – “Abbiamo bisogno che il settore finanziario nel Mezzogiorno, emulando lo spirito degli eurobond varati con il Next Generation Eu, scommetta su questa parte del Paese. Deve farlo con capitali ‘pazienti’ e in linea con gli indicatori Esg, ovvero le questioni ambientali, sociali e di governance, mettendo al centro l’economia reale del Sud”. Così la segretaria generale della Fisac Cgil, Susy Esposito, delinea la proposta del sindacato in occasione dell’iniziativa ‘Sud In Credito’ promossa oggi a Napoli, insieme alla Cgil nazionale, per il rilancio del Mezzogiorno.Partendo dall’analisi dello stato in cui versa del Paese, racchiuso nella ricerca presenta oggi, Esposito ha osservato: “Il settore della finanza potrebbe svolgere un ruolo di sostegno, quasi suppletivo, all’azione pubblica in termini progettuali e realizzativi, date le carenze nell’efficacia ed efficienza di cui soffre, determinate da precise e scellerate scelte politiche, fatte di tagli di risorse e occupazione”.
Queste le direttrici, ha aggiunto la dirigente sindacale, “per invertire la rotta del declino, del divario, anzi della deriva del Mezzogiorno. Se la finanza, all’interno di una politica industriale, deve giocare un ruolo di protagonista per combattere le disuguaglianze e i divari, per una nuova crescita e un nuovo sviluppo del merdione, anche il sindacato farà la sua parte, come la manifestazione del 7 ottobre ‘La Via Maestra’ è lì a dimostrare. Siamo pronti a impegnarci attraverso il coinvolgimento delle persone, dei lavoratori dei nostri settori, praticando l’inclusività, attivando progetti e iniziative sul territorio, agendo la contrattazione, a livello nazionale e decentrato, per promuovere investimenti, occupazione, welfare, così come l’avanzamento sul fronte dei salari, dei diritti e delle tutele. Entrambi leve di crescita e sviluppo”, ha concluso Esposito. (ANSA).

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GIOVEDÌ 28 SETTEMBRE 2023 12.58.46

SUD: FISAC, FALLITE POLITICHE DI SVILUPPO, SERVE STRATEGIA RILANCIO =

ADN0530 7 ECO 0 ADN ECO NAZ SUD: FISAC, FALLITE POLITICHE DI SVILUPPO, SERVE STRATEGIA RILANCIO = Roma, 28 set. (Adnkronos) – Politiche di sviluppo locale fallimentari hanno acuito il divario Nord Sud nel corso degli ultimi venti anni. Lo dimostrano i numeri: per stare solo al tema degli investimenti pubblici al Sud mancano 3,4 miliardi di euro, nei cinque anni tra il 2016 e il 2020, per raggiungere il livello procapite del Centro Nord. Insieme alla crisi e ai tagli agli enti locali, che hanno generato meno entrate, dipendenti pubblici e servizi ai cittadini, e alle dinamiche salariali che vedono le regioni del Mezzogiorno nel fondo della classifica. Mentre all’orizzonte si profila il falso mito dell’Autonomia differenziata, che andrà ad acuire la frattura che divide il Paese. È la fotografia scattata oggi dalla FISAC Cgil in una ricerca presentata oggi in occasione dell’iniziativa, promossa insieme alla confederazione di corso d’Italia, dal titolo ‘Sud In Credito’. Il Pnrr, si rileva nel rapporto, è un esempio di come politiche pubbliche di sviluppo possano aiutare la crescita del Sud ma se non accompagnate da politiche industriali di lungo periodo rimane il divario che attraversa il Paese. Da qui la richiesta della FISAC di risolvere il problema dell’efficacia degli interventi tramite il coordinamento, la necessità di un upgrade delle competenze della Pa, l’utilizzo delle imprese del settore pubblico allargato per favorire lo sviluppo del Mezzogiorno. Anche perché il Sud non è solo deserto industriale, come i settori dell’Aerospazio, Automotive, Agroalimentare e Ict dimostra. E le potenzialità non mancano, fornite dalla collocazione geografica, ovvero la centralità all’interno del Mediterraneo, e al clima, che rende il meridione d’Italia il possibile fulcro di una rinnovata strategia italiana ed europea nella produzione di energie rinnovabili. È tempo, sottolinea FISAC, di portare al Sud centri direzionali e decisionali, come dimostra un ultimo dato del rapporto FISAC: nel Mezzogiorno ci sono solo 12 aziende con oltre 1 miliardo di euro di fatturato mentre nel solo nuovo triangolo industriale sono 155.
(Eca/Adnkronos) ISSN 2465 – 1222 28-SET-23 12:58 NNNN

GIOVEDÌ 28 SETTEMBRE 2023 13.00.36

SUD: FISAC, MANCANO QUASI 3 MLN OCCUPATI PER RAGGIUNGERE OCCUPAZIONE CENTRO NORD =

ADN0535 7 ECO 0 ADN ECO NAZ SUD: FISAC, MANCANO QUASI 3 MLN OCCUPATI PER RAGGIUNGERE OCCUPAZIONE CENTRO NORD = Roma, 28 set. (Adnkronos) – Al Mezzogiorno mancano quasi tre milioni di occupati per raggiungere il tasso di occupazione del Centro Nord. È quanto emerge da una ricerca della FISAC Cgil presentata oggi in occasione dell’iniziativa, promossa insieme alla confederazione di corso d’Italia, dal titolo ‘Sud In Credito’. Ma non solo. La nuova geografia produttiva italiana delineata dal 2000 a oggi, dove il Paese, a detta della FISAC Cgil, non vince la sfida della globalizzazione ma emerge solo il nuovo triangolo industriale (Lombardia, Veneto, Emilia Romagna), mentre nel Mezzogiorno si registra il crollo della produzione industriale, con uno shift occupazionale e produttivo verso servizi a basso valore aggiunto, facendo accrescere i differenziali salariali tra il Nord e il Sud. Fatto 100 il valore aggiunto in termini reali all’anno 2000 è pari al 92 nel Mezzogiorno contro il 112 del triangolo Milano, Bologna, Venezia nel 2021. Così come sul fronte occupati: 101,3 nel Sud contro il 112,7 del nuovo triangolo industriale. (Eca/Adnkronos) ISSN 2465 – 1222 28-SET-23 13:00 NNNN

GIOVEDÌ 28 SETTEMBRE 2023 13.03.39

SUD: FISAC, DI 21,8 MILA EURO SALARIO MEDIO LORDO ANNUO ADDETTO, NEL CENTRO NORD E’ DI 29,3 MILA =

ADN0540 7 ECO 0 ADN ECO NAZ SUD: FISAC, DI 21,8 MILA EURO SALARIO MEDIO
LORDO ANNUO ADDETTO, NEL CENTRO NORD E’ DI 29,3 MILA = Roma, 28 set.
(Adnkronos) – Nel settore manifatturiero il salario medio lordo annuo per un addetto al Centro Nord è pari 29,3 mila euro a fronte di 21,8 mila euro nel Mezzogiorno, nel settore del Turismo, invece, è di 11,8 mila contro 9,5 mila. È quanto emerge da una ricerca della FISAC Cgil presentata oggi in occasione dell’iniziativa, promossa insieme alla confederazione di corso d’Italia, dal titolo ‘Sud In Credito’. Anche per i neo laureati la dinamica è la stessa. Il salario medio netto mensile a 1-5 anni dalla laurea in discipline economiche, giuridiche e sociali è al Centro Nord pari a 1.201 euro mentre nel Mezzogiorno 1.096 euro. Divaricazioni che sottendono un ulteriore dato: gli occupati che sono alla ricerca di un’altra occupazione sono il 14,6% nel Centro Nord e il 28,3% nel Mezzogiorno. Sul fronte infrastrutture, forte il gap dal colmare. Nella ricerca FISAC Cgil si citano alcune criticità, come ad esempio l’alta velocità dove mancano le direttrici Sud Tirreno/Ionio/Sicilia, insieme a quella Adriatica; i problemi, per quanto riguarda la viabilità locale, di finanziamento nella manutenzione ordinaria nelle aree interne del Mezzogiorno; le carenze di collegamenti efficaci nei porti per completare il ciclo mare-ferro; le perplessità che emergono dalla Zes unica. (Eca/Adnkronos) ISSN 2465 – 1222 28-SET-23 13:03
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GIOVEDÌ 28 SETTEMBRE 2023 15.53.59

SUD: ESPOSITO (FISAC), ‘SERVE IMPEGNO SETTORE FINANZA PER RILANCIO’ =

ADN0946 7 ECO 0 ADN ECO NAZ SUD: ESPOSITO (FISAC), ‘SERVE IMPEGNO SETTORE FINANZA PER RILANCIO’ = Roma, 28 set. (Adnkronos) – “Abbiamo bisogno che il settore finanziario nel Mezzogiorno, emulando lo spirito degli eurobond varati con il Next Generation Eu, scommetta su questa parte del Paese. Deve farlo con capitali ‘pazienti’ e in linea con gli indicatori Esg, ovvero le questioni ambientali, sociali e di governance, mettendo al centro l’economia reale del Sud”. Ad affermarlo è la segretaria generale della FISAC Cgil, Susy Esposito, delinea la proposta del sindacato in occasione dell’iniziativa ‘Sud In Credito’ promossa oggi a Napoli, insieme alla Cgil nazionale, per il rilancio del Mezzogiorno. Partendo dall’analisi dello stato in cui versa del Paese, racchiuso nella ricerca presenta oggi, Esposito ha osservato: “Il settore della finanza potrebbe svolgere un ruolo di sostegno, quasi suppletivo, all’azione pubblica in termini progettuali e realizzativi, date le carenze nell’efficacia ed efficienza di cui soffre, determinate da precise e scellerate scelte politiche, fatte di tagli di risorse e occupazione”. Queste le direttrici, aggiunge dirigente sindacale, “per invertire la rotta del declino, del divario, anzi della deriva del Mezzogiorno. Se la finanza, all’interno di una politica industriale, deve giocare un ruolo di protagonista per combattere le disuguaglianze e i divari, per una nuova crescita e un nuovo sviluppo del meridione, anche il sindacato farà la sua parte, come la manifestazione del 7 ottobre ‘La Via Maestra’ è lì a dimostrare. Siamo pronti a impegnarci attraverso il coinvolgimento delle persone, dei lavoratori dei nostri settori, praticando l’inclusività, attivando progetti e iniziative sul territorio, agendo la contrattazione, a livello nazionale e decentrato, per promuovere investimenti, occupazione, welfare, così come l’avanzamento sul fronte dei salari, dei diritti e delle tutele. Entrambi leve di crescita e sviluppo”, conclude Esposito. (Eca/Adnkronos) ISSN 2465 – 1222 28-SET-23 15:54 NNNN

GIOVEDÌ 28 SETTEMBRE 2023 16.38.02

Sud: Fisac-Cgil, serve impegno finanza per rilancio =

Sud: Fisac-Cgil, serve impegno finanza per rilancio = (AGI) – Napoli, 28 set. – “Abbiamo bisogno che il settore finanziario nel Mezzogiorno, emulando lo spirito degli eurobond varati con il Next Generation Eu, scommetta su questa parte del Paese. Deve farlo con capitali ‘pazienti’ e in linea con gli indicatori Esg, ovvero le questioni ambientali, sociali e di governance, mettendo al centro l’economia reale del Sud”. Cosi’ la segretaria generale della Fisac Cgil, Susy Esposito, delinea la proposta del sindacato in occasione dell’iniziativa ‘Sud In Credito’ promossa a Napoli, insieme alla Cgil nazionale, per il rilancio del Mezzogiorno. Partendo dall’analisi dello stato in cui versa del paese, racchiuso nella ricerca presenta oggi, Esposito ha osservato: “Il settore della finanza potrebbe svolgere un ruolo di sostegno, quasi suppletivo, all’azione pubblica in termini progettuali e realizzativi, date le carenze nell’efficacia ed efficienza di cui soffre, determinate da precise e scellerate scelte politiche, fatte di tagli di risorse e occupazione”. Queste le direttrici, ha aggiunto la dirigente sindacale, “per invertire la rotta del declino, del divario, anzi della deriva del Mezzogiorno. Se la finanza, all’interno di una politica industriale, deve giocare un ruolo di protagonista per combattere le disuguaglianze e i divari, per una nuova crescita e un nuovo sviluppo del merdione, anche il sindacato fara’ la sua parte, come la manifestazione del 7 ottobre ‘La Via Maestra’ e’ li’ a dimostrare. Siamo pronti a impegnarci attraverso il coinvolgimento delle persone, dei lavoratori dei nostri settori, praticando l’inclusivita’, attivando progetti e iniziative sul territorio, agendo la contrattazione, a livello nazionale e decentrato, per promuovere investimenti, occupazione, welfare, cosi’ come l’avanzamento sul fronte dei salari, dei diritti e delle tutele. Entrambi leve di crescita e sviluppo”, ha concluso Esposito. (AGI)Red/Sdb 281637 SET 23 NNNN

GIOVEDÌ 28 SETTEMBRE 2023 11.19.16

Sud: Fisac Cgil, divario con Nord acuito da politiche fallimentari

Sud: Fisac Cgil, divario con Nord acuito da politiche fallimentari Napoli, 28 set. (LaPresse)
– Politiche di sviluppo locale “fallimentari” hanno acuito il divario Nord-Sud nel corso degli ultimi venti anni. E’ la fotografia scattata dalla Fisac Cgil in una ricerca presentata oggi a Napoli in occasione dell’iniziativa, promossa insieme alla confederazione di corso d’Italia, dal titolo “Sud In Credito”. Nel capitolo dedicato all’occupazione si evidenzia che “al Mezzogiorno mancano quasi tre milioni di occupati per raggiungere il tasso di occupazione del Centro-Nord”. E ancora “nella nuova geografia produttiva italiana delineata dal 2000 a oggi il Paese non vince la sfida della globalizzazione, ma emerge solo il nuovo triangolo industriale (Lombardia, Veneto, Emilia Romagna), mentre nel Mezzogiorno si registra il crollo della produzione industriale, con uno shift occupazionale e produttivo verso servizi a basso valore aggiunto, facendo accrescere i differenziali salariali tra il Nord e il Sud”. Nel settore manifatturiero il salario medio lordo annuo per un addetto al Centro-Nord è pari 29,3 mila euro a fronte di 21,8 mila euro nel Mezzogiorno; nel settore del turismo, invece, è di 11,8 mila contro 9,5 mila. Anche per i neo laureati la dinamica è la stessa. Il salario medio netto mensile a 1-5 anni dalla laurea in discipline economiche, giuridiche e sociali è al Centro-Nord pari a 1.201 euro mentre nel Mezzogiorno 1.096 euro. Divaricazioni “che sottendono un ulteriore dato: gli occupati che sono alla ricerca di un’altra occupazione sono il 14,6% nel Centro Nord e il 28,3% nel Mezzogiorno”. Sul fronte infrastrutture “il gap da colmare è forte”.(Segue). ECO NG01 mca/mch 281118 SET 23

GIOVEDÌ 28 SETTEMBRE 2023 11.19.16

Sud: Fisac Cgil, divario con Nord acuito da politiche fallimentari-2-

Sud: Fisac Cgil, divario con Nord acuito da politiche fallimentari-2- Napoli, 28 set.
(LaPresse) – Nella ricerca Fisac Cgil, presentata dal coordinatore del Dipartimento Mezzogiorno Fisac Cgil Roberto Errico, si citano alcune criticità, come ad esempio l’alta velocità dove mancano le direttrici Sud Tirreno-Ionio-Sicilia, insieme a quella adriatica; i problemi, per quanto riguarda la viabilità locale, di finanziamento nella manutenzione ordinaria nelle aree interne del Mezzogiorno; le carenze di collegamenti efficaci nei porti per completare il ciclo mare-ferro; le perplessità che emergono dalla Zes unica. Il Pnrr, si sottolinea nella ricerca, “è un esempio di come politiche pubbliche di sviluppo possano aiutare la crescita del Sud, ma se non accompagnate da politiche industriali di lungo periodo rimane il divario che attraversa il Paese”. Da qui la richiesta della Fisac di “risolvere il problema dell’efficacia degli interventi tramite il coordinamento, la necessità di un upgrade delle competenze della Pa, l’utilizzo delle imprese del settore pubblico allargato per favorire lo sviluppo del Mezzogiorno. Anche perché – si sottolinea – il Sud non è solo deserto industriale, come i settori dell’Aerospazio, Automotive, Agroalimentare e Ict dimostra. E le potenzialità non mancano, fornite dalla collocazione geografica, ovvero la centralità all’interno del Mediterraneo, e al clima, che rende il meridione d’Italia il possibile fulcro di una rinnovata strategia italiana ed europea nella produzione di energie rinnovabili.
È tempo di portare al Sud centri direzionali e decisionali, come dimostra un ultimo dato del rapporto Fisac: nel Mezzogiorno ci sono solo 12 aziende con oltre 1 miliardo di euro di fatturato mentre nel solo nuovo triangolo industriale sono 155”. ECO NG01 mca/mch
281118 SET 23

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