Ricorso a fondo esuberi e piano dimissioni volontarie, ora assemblea coi lavoratori
Roma, 6 novembre – Raggiunto l’accordo tra sindacati e Santander Consumer Bank per gestire le ricadute sul personale derivanti dalla riorganizzazione voluta dall’azienda, che prevede la chiusura di filiali sul territorio e una forte spinta verso la digitalizzazione. Tra Scb, parte del gruppo bancario nato in Spagna e presente in tutta Europa, specializzato in Italia nel credito al consumo, Fisac Cgil e Fabi l’intesa è stata firmata nella notte di ieri dopo circa 50 giorni di intensa trattativa: si prevede in sintesi il ricorso al fondo di solidarietà del settore, insieme a un piano di dimissioni volontarie incentivate, e che ora passerà in assemblea al vaglio delle lavoratrici e dei lavoratori di Santander.
Prioritariamente le Organizzazioni sindacali, fanno sapere, “hanno promosso, per la risoluzione del tema occupazionale, il ricorso al fondo esuberi di solidarietà per la riconversione e la riqualificazione professionale, che da sempre ha risolto i problemi del settore del credito al proprio interno, senza gravare sul bilancio dello Stato, permettendo l’esodo volontario dei dipendenti e respingendo al mittente il tentativo di procedere con licenziamenti indiscriminati”. Sul punto, ha osservato la segretaria generale della Fisac Cgil Piemonte, con delega nazionale su Scb: “Siamo contrari a dichiarare esuberi per far fronte al tema della digitalizzazione. Riteniamo che l’uso dell’intelligenza artificiale nelle imprese debba sostenere l’occupazione e non essere interpretata come uno strumento sostitutivo del lavoro”. Il ricorso al fondo di solidarietà di settore è affiancato, aggiungono i sindacati, “da un piano di dimissioni volontarie incentivate che prevede l’erogazione modulare di un numero che arriva a valorizzarsi in 40 mensilità di incentivazione”.
Quanto alla riorganizzazione di Santander Consumer Bank, l’azienda presieduta da Ettore Gotti Tedeschi e guidata da Alberto Merchiori, “la rete filiali della banca di credito al consumo viene di fatto sostituita da una rete di negozi finanziari che garantisce sì il presidio sul territorio, ma che modifica in maniera sostanziale i rapporti di lavoro sottostanti”. L’intesa raggiunta ieri permette, proseguono Fisac Cgil e Fabi, “per coloro che intendano proseguire il proprio rapporto sotto forma di mandato agenziale abbiamo raggiunto con l’azienda un accordo di valorizzazione pari a 24 mensilità di incentivo”. “Abbiamo affrontato con serietà e attenzione una trattativa da noi non condivisa per contenuti e metodi – commenta Cinzia Borgia della Fisac Cgil – vista la situazione reddituale dell’Azienda, che ha fatto registrare nel 2022 utili per 90 milioni di euro e chiuderà il prossimo esercizio con un utile presumibilmente attorno ai 60 milioni. Abbiamo raggiunto in questa fase, secondo noi, l’accordo più tutelante per le lavoratrici e i lavoratori. Ora la parola passa all’Assemblea dei lavoratori e delle lavoratrici di Santander”, conclude Borgia.
Giorgio Saccoia
Ufficio Stampa Fisac Cgil Nazionale
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