da: www.collettiva.it – Articolo di Giorgio Sbordoni
Cinque piazze, cinque manifestazioni, un’unica grande protesta contro una Legge di Bilancio ritenuta inefficace per fermare il drammatico impoverimento di lavoratori e lavoratrici, pensionati e pensionate e che non offre futuro ai giovani.
Appuntamento a Jesi, Pesaro, Macerata, Fermo e Ascoli Piceno dove sono stati organizzati i presidi e i cortei dei lavoratori che aderiscono allo sciopero generale indetto da Cgil e Uil a livello nazionale. Nelle Marche la protesta si articolerà come segue.
Ascoli Piceno: raduno in piazza Roma alle 10 e corteo fino a piazza Ventidio Basso dove si terrà il comizio alla presenza di Daniela Barbaresi, segretaria nazionale Cgil.
Fermo: manifestazione a piazzale Azzolino dalle 9.30 dove si terrà il comizio alla presenza di Maria Grazia Gabrielli, segretaria nazionale Cgil.
Jesi: raduno all’Arco Clementino e, alle 10, corteo fino a piazza Colocci dove si terrà il comizio alla presenza del segretario generale della Uil Fpl nazionale, Domenico Proietti. A Jesi, saranno presenti anche i segretari generali di Cgil Marche, Giuseppe Santarelli, e Uil Marche, Claudia Mazzucchelli.
Macerata: manifestazione in piazza Cesare Battisti dalle 9.30 dove si terrà il comizio alla presenza di Lara Ghiglione, segretaria nazionale Cgil.
Pesaro: manifestazione in piazza Lazzarini dalle 10 dove si terrà il comizio alla presenza di Lucia Grossi, segretaria generale della UilTemp nazionale.
“Dopo le difficoltà che lavoratori e pensionati stanno subendo a causa dell’aumento dell’inflazione, ci si aspettava una legge di bilancio che consentisse di recuperare qualcosa su questo fronte. Ma così non sembrerebbe. È una manovra che non ha alcuna direzione”, afferma Giuseppe Santarelli, segretario generale Cgil Marche, sottolineando alcune delle ragioni dello sciopero. Non solo: secondo il segretario “anche sulle pensioni non si sta facendo nulla. Anzi, la situazione è peggiorata. Nonostante il pressing dei sindacati e le promesse elettorali, si punta a modificare la Fornero cambiando l’aspettativa di vita cosicché, dal 2025, s’innalzerà il requisito per la pensione anticipata”. Come non bastasse, mentre questo governo tergiversa, “aumenta la precarietà del lavoro e anche chi ha un posto fisso non riesce a sbarcare il lunario perché i prezzi sono saliti alle stelle”. Non a caso, si chiede un intervento decisivo su salari e pensioni considerando che anche sulla sanità “le risorse sono insufficienti e indeboliscono il pubblico a favore del privato: ecco perché si sollecita un cambio di rotta”.
“Abbiamo svolto centinaia di assemblee, il clima, all’interno dei posti di lavoro, è di grande condivisione e partecipazione – ha detto Giuseppe Santarelli –. L’auspicio è che si riempiano le piazze per dare un segnale di svolta in questo momento. Lo sciopero – continua – ha messo in evidenza le preoccupazioni dei lavoratori per le proprie condizioni salariali e di vita ma, soprattutto, per le prospettive occupazionali”. Nei settori manifatturieri, infatti, “c’è il timore per l’andamento economico internazionale e per il calo della domanda interna, nei settori pubblici invece si chiede a gran voce il rafforzamento degli organici considerando che, per esempio, la sanità è al collasso”. Ma sono le punte di un iceberg. “Occorre voltare pagina per offrire speranze concrete a lavoratori e pensionati”.
LEGGI ANCHE:
⇒ Sciopero trasporti e scuola 17 novembre: disagi e polemiche nelle Marche