54 anni fa la bomba nella Banca Nazionale dell’Agricoltura di Milano
La storia la conosciamo. Ma non smetteremo mai di ricordarla.
Cinquantaquattro anni fa, il 12 dicembre del 1969, precisamente alle 16.37, un ordigno esplodeva nel salone centrale della Banca Nazionale dell’Agricoltura in piazza Fontana a Milano.
Fuori c’era freddo e nebbia, dentro il fuoco della bomba uccideva 14 persone uccise sul colpo, altre due sarebbero morte in ospedale qualche ora dopo, un’altra anni dopo a causa delle ferite riportate.
Diciassette vittime, 88 feriti, altre bombe in quello stesso giorno, tra Roma e sempre Milano.
Iniziava così la strategia della tensione, quel progetto eversivo per fare della paura e del disordine la chiave di uno sbocco autoritario – con la complicità di forze dell’estrema destra e di pezzi deviati dello Stato – e arrestare il progresso sul fronte dei diritti sociali e civili.
Una lunga e buia fase della storia del nostro paese che si scontrò con la forza e l’intransigenza del movimento delle lavoratrici e dei lavoratori: un baluardo a difesa della democrazia.
Le immagini dei funerali di piazza Fontana del 15 dicembre lo testimoniano. Trecentomila persone sul sagrato del Duomo di Milano in un silenzio irreale, segno di una forza invalicabile: la Democrazia contro il Terrorismo.
Conosciamo i responsabili, il movente e la lunga e tortuosa vicenda giudiziaria.
Conosciamo la verità e la rivendicheremo sempre.
A difesa della DEMOCRAZIA, ogni giorno, proprio come quel 15 dicembre sul sagrato del Duomo.