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Sono servite settimane di email, solleciti e incontri per avere -a una sola settimana dal Natale- la certezza di ciò che temevamo: HR ha confermato infatti che le aziende italiane del gruppo Euronext in presenza di assegni ad personam (c.d. superminimi) non effettueranno il pagamento diretto degli aumenti previsti dall’ultimo contratto collettivo nazionale (CCNL), procedendo, come previsto dalla Policy di Gruppo, all’assorbimento dei superminimi suddetti. L’unica novità è l’effettivo pagamento dell’erogazione dell’una tantum attinente agli arretrati relativi ai mesi precedenti la firma del contratto (luglio-novembre 2023), erogazione che non si avvicina nemmeno lontanamente -come senso, e come sostanza- alle richieste sindacali complessive.
Fin da subito dopo la firma le Organizzazioni Sindacali (OOSS) del gruppo avevano formalmente e pubblicamente richiesto il pagamento integrale di questi aumenti anche in presenza di superminimi assorbibili, in coerenza con la posizione avanzata dalle OOSS nazionali tramite le rivendicazioni salariali poi accolte nel CCNL. E’ noto infatti che la trattativa è avvenuta in un periodo che ha visto le buste paga dei lavoratori falcidiate dall’inflazione come mai era avvenuto in tempi recenti, tant’è che gli aumenti riconosciuti nel nuovo CCNL costituiscono una forma di tutela e di recupero del potere d’acquisto delle retribuzioni.
Per questo motivo la scelta aziendale di assorbire i superminimi/ad personam è insensata, ingiusta e profondamente sbagliata.
Da una parte, va ricordato che tra tutti gli associati ABI il nostro Gruppo è tra i pochissimi a portare avanti questa posizione: tutte le realtà più rappresentative (Intesa e Unicredit, BPM, BPER e tantissime realtà medie e piccole) hanno immediatamente chiarito che avrebbero pagato integralmente gli aumenti. D’altronde, non c’è alcuna ragione finanziaria che spieghi la decisione di non pagare se non la volontà deliberata di limitare il costo del lavoro a vantaggio degli utili per gli azionisti. Anche perché – e questo è l’aspetto inaccettabile – la scelta di assorbire viene comunicata a valle delle varie Town Hall in cui i manager hanno enfatizzato gli ottimi risultati di gestione, ringraziando i colleghi per lo sforzo profuso e invitandoli a lavorare alle sfide che ci aspettano…
Questo approccio non mostra alcun rispetto per tutti quei colleghi che ogni giorno contribuiscono con professionalità, molto spesso in condizioni difficili a causa dell’aumento del lavoro e dell’intensificazione dei ritmi, in maniera fondamentale al raggiungimento di tali risultati. Ci si chiede quindi: È questo l’approccio che il Gruppo intende adottare in tema di lavoro, salario e contratti?
Per quanto ci riguarda la questione non è chiusa, anche perché manteniamo la nostra posizione su questo tema. Si pone evidentemente la questione salariale come motivo macroscopico -ma non l’unico- di insoddisfazione dei colleghi: come Organizzazioni Sindacali esprimiamo la necessità di un cambio di passo che -con il supporto dei colleghi- riaffermeremo con forza in tutte le occasioni e con tutti gli interlocutori. Da Milano a Parigi.
Milano, Roma 18 dicembre 2023
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