Dip.Antifascismo: MAI INDIFFERENTI – La persecuzione degli zingari

Fonte: Sezione ANPI Adele Bei

La persecuzione degli zingari in epoca nazista è l’unica, oltre a quella degli ebrei, dettata da motivazioni esclusivamente razziali: come gli ebrei, infatti, furono perseguitati e uccisi in quanto «razza inferiore». La persecuzione viene chiamata Porrajmos, che in lingua romanì significa «devastazione», «grande divoramento». Le ricerche degli storici stimano in non meno di 500.000 gli zingari sterminati, ai quali devono essere aggiunte le vittime delle stragi di massa compiute nei paesi baltici e balcanici, ad opera dei nazisti e dei collaboratori e fiancheggiatori locali.
Durante il regime nazista, le autorità tedesche sottoposero i rom e i sinti all’internamento, al lavoro forzato e, infine, allo sterminio.
Le autorità tedesche, inoltre, assassinarono decine di migliaia di zingari nei territori che l’esercito aveva occupato in Unione Sovietica e in Serbia, insieme ad altre migliaia nei centri di sterminio di Auschwitz-Birkenau, Chełmno, Bełzec, Sobibór, Treblinka, Bergen-Belsen, Sachsenhausen, Buchenwald, Dachau, Mauthausen e Ravensbrück.

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