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Da vari sondaggi nazionali sembrerebbe che sempre meno persone ambiscano a lavorare in banca.
Strano, in MPS il nostro è un mestiere così eccitante, sospeso tra il brivido di restare ostaggio di rapinatori e la magia di essere in grado di prevedere la produzione al centesimo per tutto l’anno!
Potremmo chiedere una testimonianza ai colleghi della filiale di Giugliano, che si sono ritrovati ospiti inattesi spuntati dal pavimento. Cordiali, tanto da tenergli compagnia per circa 20 minuti, in attesa dell’apertura dei mezzi temporizzati.
Perché oramai per la Banca il rischio rapina è praticamente pari a zero, con tutti i deterrenti messi in campo: tarm, roller cash, allarmi, sensori, control room… tutti sistemi che tengono al sicuro i valori e dovrebbero scoraggiare i rapinatori. Accade, tuttavia, che qualche malvivente sia particolarmente ostinato e ci provi ugualmente. Che si fa allora? La ragione vorrebbe che ci si mostri collaborativi, così da evitare tensioni inutili coi criminali, si dia il tempo ai mezzi forti e si attenda che i malviventi vadano via col bottino, che tanto per eventi del genere esistono le coperture assicurative.
E invece, per farci gustare un po’ di più il brivido, per movimentare il pomeriggio, ecco arrivare le volanti a sirene
spiegate! Vuoi mettere l’adrenalina legata al rischio che i rapinatori si innervosiscano e si sentano in trappola? Perché è esattamente questo che può accadere in una situazione del genere. Ogni neoassunto si è sentito ripetere da generazioni di formatori che, in caso di rapina, la cosa più giusta da fare è collaborare, non opporre resistenza e facilitare la fuga prima di chiamare le forze dell’ordine, proprio perché innervosire i criminali può solo esasperare la situazione e mettere in pericolo le persone.
Ci dispiace constatare, invece, che quanto avvenuto a Giugliano, per fortuna senza conseguenze per i colleghi e le colleghe, abbia tutelato solo i valori. C’è sicuramente qualcosa da rivedere nei protocolli con la control room per evitare che situazioni del genere, in futuro, possano avere epiloghi diversi e peggiori.
Da parte nostra non ci sono dubbi su quale sia il capitale prioritario da tutelare e crediamo non debbano essercene neppure da parte della Banca: il capitale umano.
Quello stesso capitale umano al quale la Banca attribuisce poteri divinatori e magici, tanto da chiedere ai
dipendenti di “prevedere” la produzione mese per mese o anche per l’intero anno (come per le Small, a cui, per i dati richiesti, andrebbe fornita sfera di cristallo in comodato d’uso).
Serve per la programmazione, ci viene detto. Salvo poi il continuo richiamo ad attenersi agli “atterraggi” comunicati. Ogni giorno programmiamo il nostro lavoro, chiamiamo i clienti, fissiamo appuntamenti e prepariamo le proposte da fare. Tuttavia, se certo è l’impegno e la dedizione, il risultato può non essere altrettanto certo e le previsioni possono saltare senza che ci sia colpa da parte delle lavoratrici e dei lavoratori.
Bisognerebbe capire quale sommo luminare possa anche lontanamente pensare che la compilazione giornaliera di report contenenti la produzione, o la previsione di produzione, su prestiti, ril e finanche gestito netto possa agevolare i gestori nel loro lavoro, quando è così evidente che l’unico effetto che si può ottenere è di far perdere tempo e mortificare quanti non riescono a tenere il passo con le altre filiali o non riescono a rispettare le previsioni comunicate.
E vogliamo parlare dei “monitoraggi”, che aleggiano intimidatori? C’è la filiale (e per filiale si intendono i lavoratori) sotto monitoraggio perché l’anno scorso non ha inserito abbastanza prestiti, c’è quella monitorata perché non rispetta gli atterraggi, c’è la filiale monitorata per i contatti e/o gli appuntamenti, gli uffici monitorati sul numero di pratiche Kyc analizzate (responsabilità e rischi legati all’antiriciclaggio mal si conciliano con l’ansia da budget).
Insomma, ad essere bancari non ci si annoia mai!
E neppure a fare sindacato, nel senso più puro del termine, quello che attiene alla tutela dei diritti collettivi e non degli interessi dei singoli.
Nel nuovo CCNL da poco rinnovato abbiamo ottenuto che siano parte integrante del Contratto sia il DVR
(documento di valutazione dei rischi, coi relativi correttivi) che il Protocollo sulle Politiche Commerciali. Non attenersi all’uno o all’altro comporterà violazione del contratto.
E su questo il monitoraggio lo attiviamo noi.
Napoli, 08/02/2024
Le segreterie
Fisac Mps Napoli, Caserta e Benevento, Uilca Mps Napoli e Caserta