Manifestazione Nazionale – Roma 9 marzo 2024

LA GALLERY DELLA GIORNATA:

9 Mar 2024 - Manifestazione a Roma per la pace

… E ALCUNI SHORT:

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Landini: “In piazza per far tacere le armi”

da: www.collettiva.it

Il segretario generale della Cgil dalla manifestazione di Roma: “Cessate il fuoco subito. Dobbiamo fermare tutte le guerre, c’è domanda di pace”

articolo della Redazione – 9 marzo 2024

Siamo qui perché bisogna applicare le direttive dell’Onu, a partire dalla soluzione dei ‘Due popoli, due stati’. Siamo in piazza per difendere il diritto del popolo palestinese e il diritto del popolo israeliano di esistere. E questo può avvenire solo con la pace”. Lo ha detto il segretario generale della Cgil Maurizio Landini nel corso della manifestazione romana organizzata dalla Coalizione AssisiPaceGiusta, alla quale ha aderito con convinzione il sindacato di Corso d’Italia.

“Quello che sta facendo il Governo Netanyahu non va in questa direzione – ha continuato Landini-. Ciò che sta facendo è anche contro il proprio popolo. Per questo penso che bisogna che il Governo italiano la Commissione europea intervengano con maggior forza per chiedere di cessare il fuoco e aprire una vera e propria conferenza di pace che vada in questa direzione. Bisogna fermare tutte le guerre, quella in Ucraina, quella in Siria, quelle in atto in Africa. Non siamo disponibili ad accettare il fatto che la guerra sia tornata ad essere uno strumento di regolazione dei rapporti tra gli stati”.

E ancora: “Si sta aumentando la spesa militare e la compravendita di armi. Credo che questo sia molto pericoloso. Per questo è importante mobilitarsi. Ma siamo qui anche per difendere il diritto a manifestare, è il modo migliore per rispondere alla logica pericolosa del governo Meloni, che anziché misurarsi con le richieste democratiche che vengono dal Paese pensa di usare la forza”.

“Non è questa la strada- ha continuato Landini – e lo dico anche nel rispetto dei lavoratori della polizia perché il problema non sono loro. Il problema sono gli ordini e la logica sbagliata che sta usando il Governo”.

“Qui non c’è solo la Cgil – ha concluso Landini-, ma tutte le associazioni che hanno dato vita quest’anno alle lotte per la pace. Abbiamo riempito le piazze e credo che sia molto importante la risposta che c’è stata oggi, perché ci dice che c’è una vera domanda di pace”.

Liberi di manifestare, liberi di chiedere pace

da: www.collettiva.it

Il corteo attraversa Roma per chiedere l’immediato “cessate il fuoco” in Palestina e per rivendicare il diritto al dissenso

articolo di Simona Ciaramitaro – 9 marzo 2024

Roma, ore 12.45, tutti in piazza della Repubblica per dare vita al corteo che porterà ai Fori imperiali per “difendere il diritto e la libertà di manifestare; per il cessate il fuoco a Gaza; per impedire il genocidio; per garantire assistenza umanitaria alla popolazione della Striscia; per la liberazione di ostaggi e prigionieri; fine dell’occupazione e riconoscimento dello Stato di Palestina sulla base delle risoluzioni onu; conferenza internazionale per la pace e la giustizia in Medio Oriente”. Le motivazioni, elencate nel sito web della Rete italiana pace disarmo, sono quelle che hanno indotto la Coalizione AssisiPaceGiusta a organizzare la mobilitazione alla quale aderiscono anche la Cgil.

Il coordinatore dell’Area politiche internazionali della confederazione, Salvatore Marra, circa il conflitto israelo-palestinese ha dichiarato in una recente intervista a Fanpage che la richiesta rivolta al nostro governo è quella “di fare esattamente il contrario di quello che sta facendo: smettere di investire in armi e investire in diplomazia. Le soluzioni non si trovano certo tramite l’invio ulteriore di armamenti o il contributo attivo all’industria militare. Cessare il fuoco significa anche dare la possibilità alla popolazione civile che si è trovata intrappolata dentro Gaza di mettersi al riparo. Quando gli ucraini furono bombardati dai russi, trovarono giustamente le porte spalancate della maggior parte degli Stati confinanti, e anche dell’Italia. Ora invece l’unico valico con uno Stato estero, quello di Rafah con l’Egitto, è chiuso”.

Come ricorda Emergency, “i 7 ottobre Hamas ha ucciso e rapito civili inermi nelle loro case, per strada, a un festival sottraendoli alle loro famiglie. È stato un attacco che ha colpito prevalentemente civili ebrei israeliani, tra cui bambini, anziani, attivisti storici per la pace e contro l’occupazione ma anche lavoratori migranti, palestinesi con passaporto israeliano o residenti in Israele. Sono seguite settimane di bombardamenti indiscriminati da parte del governo israeliano contro la popolazione di Gaza, con scuole ed ospedali divenuti cimiteri. Più di un milione di palestinesi è stato costretto a lasciare le proprie case per dirigersi nel sud di Gaza, che non è più un luogo sicuro. Non ci sono corridoi umanitari adeguati, acqua, cibo, energia. In Cisgiordania, è cresciuta esponenzialmente la violenza da parte di coloni armati contro la popolazione civile palestinese”.

Cessate il fuoco a Gaza: imperativo presente

I motivi e della manifestazione del 9 marzo a Roma per chiedere a gran voce la pace. E anche la libertà di scendere in piazza senza essere manganellati

articolo di Sergio Bassoli – 8 marzo 2024

Le notizie e le immagini che ci arrivano da Gaza sono devastanti. Bambini che muoiono di fame. Donne partorienti senza assistenza. File di autocarri carichi di cibo e materiali sanitari bloccati in Egitto e nei valichi d’accesso alla Striscia di Gaza. Un disastro umanitario che si sta svolgendo sotto gli occhi di una comunità internazionale impotente, incapace di dare risposte ai familiari degli ostaggi catturati il 7 ottobre e di una intera popolazione, i palestinesi di Gaza, sotto assedio e privata di ogni bene e servizio.

Il cessate il fuoco a Gaza è un imperativo, come lo è per la guerra in Ucraina, per salvare le vite umane, per far tacere le armi e per dare spazio alla politica, alla diplomazia ed ai negoziati, unica via possibile per fermare questa spirale di violenze e di conflitti che ci stanno portando a una guerra globale. Fermare le guerre significa difendere le nostre libertà di espressione, di associazione, di esercitare in modo nonviolento il dissenso e lottare per i diritti universali, messi in discussione e sospesi, come abbiamo visto fare nelle piazze italiane e nella censura del sistema informativo.

 


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