ANPI: il nostro Presidente a Milano!

“Viva la Repubblica antifascista!
Una parte del governo non si riconosce in questa data, e alcuni affermano che il 25 aprile è divisivo, che l’antifascismo è divisivo. Ebbene, hanno ragione.
L’antifascismo e il 25 aprile dividono chi sostiene la Repubblica e la Costituzione da chi opera contro la Repubblica e la Costituzione.
Non nascondiamoci dietro un dito: se si consegna tutto il potere a una sola persona e, se si frantuma l’Italia in tante Regioni concorrenti, salta la Costituzione del 1948, fondata sulla democrazia parlamentare e sulla partecipazione popolare, e si lacera la natura una e indivisibile della Repubblica.
Dunque questa Costituzione la dobbiamo difendere. La dobbiamo difendere dagli attacchi alle donne. Pochi giorni fa hanno approvato l’emendamento che consente alle associazioni antiabortiste di accedere ai consultori, contro il diritto delle donne all’autodeterminazione. La legge 194 non si tocca! L’Italia non è e non sarà mai la Polonia di Kaczynski!
La dobbiamo difendere questa Costituzione dallo smantellamento della sanità e della scuola pubblica. La dobbiamo difendere da chi attacca il diritto di sciopero. La dobbiamo difendere davanti alle quotidiane morti sul lavoro, che sono uno sfregio al valore della vita umana e una vergognosa violazione della Costituzione. La dobbiamo difendere da chi sta riscrivendo la storia equiparando Resistenza e repubblica di Salò, fascisti e antifascisti, carnefici e vittime, per cui tutti colpevoli, nessun colpevole.
La dobbiamo difendere questa Costituzione, in particolare oggi, davanti alla follia della guerra, che sta contagiando con un effetto domino mezzo mondo.
Il 15 marzo il Presidente Mattarella ha affermato: far cessare, ovunque, il fuoco delle armi, riaprire una speranza di pace, di ripristino del diritto violato, della dignità riconosciuta a ogni comunità. Il 24 marzo il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato una risoluzione per il cessate il fuoco temporaneo a Gaza. Netanyahu se ne è totalmente fregato, mentre si scoprono fosse comuni con centinaia di cadaveri. Si promuova un’inchiesta credibile e indipendente, come invocato dalle Nazioni Unite! Ma allora: è troppo continuare a chiedere il cessate il fuoco ovunque?
Netanyahu è il responsabile dell’inaudito sterminio dei palestinesi. Non bastano 35mila morti, bambini, donne, giornalisti, medici, operatori dell’ONU? Se Netanyahu attacca in forze Rafah dove è stipato più di un milione di palestinesi affamati e in fuga, può avvenire un massacro di dimensioni inaudite. Ha scritto nel 2022 il poeta palestinese Mosab Abu Toha “A Gaza, tentare di sopravvivere un giorno ancora, è riemergere dai morti. Pensate, nel 2022!
Ed è troppo chiedere ad Hamas di liberare gli ostaggi? Perché, vedete, forse qualcuno non lo ha ancora capito, ma non abbiamo affatto dimenticato l’orrenda carneficina del 7 ottobre, né il rapimento di centinaia di israeliani.
Tutti tranne Netanyahu auspicano due popoli in due Stati. Ebbene, per dare un segnale concreto e non a chiacchiere, cosa aspetta il governo italiano per riconoscere lo Stato di Palestina?
Ebbene, per dare un segnale concreto e non a chiacchiere, cosa aspetta il governo italiano per riconoscere lo Stato di Palestina?
“Chiediamo l’avvio di un negoziato di pace tra israeliani e palestinesi, da troppo tempo interrotto, basato sul reciproco riconoscimento del diritto dei due popoli all’autodeterminazione e sulla fine dell’occupazione della Cisgiordania da parte di Israele”: così recita un coraggioso appello di un gruppo di intellettuali ebrei che condividiamo e sosteniamo totalmente.
Cessate il fuoco ovunque!
È troppo chiedere a Putin di finirla con i bombardamenti sull’Ucraina, di cessare un’invasione che ha causato ben più di centomila morti? È troppo chiedere a Russia e Ucraina di avviare la strada del negoziato? È troppo chiedere all’Unione Europea, a due anni dall’invasione russa dell’Ucraina, di pronunciare finalmente e per la prima volta le parole Diplomazia e Pace?
E, attenzione: con la guerra crescono i mostri, un razzismo relativamente nuovo, l’islamofobia, e un razzismo secolare, l’antisemitismo, che ha portato alla più grande catastrofe del 900. Perché, come ha scritto Primo Levi, ciò che è accaduto può ritornare.
Basta parlare di guerra, come se fosse una cosa normale, accettabile, forse opportuna, addirittura giusta!

Il 25 aprile del 45 i partigiani hanno vinto. Si può sempre vincere se si è uniti, solidali, responsabili, coraggiosi. Si può sempre vincere se restiamo umani. Allora come oggi siamo in piazza. Contro fascismi, autoritarismi, razzismi. Contro la guerra. Per dignità, non per odio.
Viva la Repubblica antifascista! Viva l’Europa antifascista! Viva il 25 aprile! Viva la Resistenza! Viva la Costituzione! Viva la nostra bellissima Italia!”

Dall’intervento del Presidente nazionale ANPI oggi a Milano

#vivalarepubblicaantifascista

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