Digitalizzazione e AI nel credito, governare i cambiamenti con la contrattazione

Tavola rotonda alla Final Conference del Progetto Luck, Susy Esposito: “Le parti sociali insieme per gestire l’impatto della tecnologica mettendo al centro la persona”.

Dalla digitalizzazione alla trasformazione tecnologica, dall’intelligenza artificiale a quella generativa. È intorno al processo di cambiamento che sta investendo, e continuerà con più forza a farlo nel prossimo futuro, il sistema del credito, da quello bancario a quello assicurativo, che si è sviluppata la discussione oggi in occasione della Final Conference nell’ambito del progetto europeo LUCK (Learning, Understanding, Conncetions, Knowledge) di cui Fisac è organizzazione capofila, in partnership con Finansforbundet DK (sindacato danese di banche e assicurazioni), IRES Emilia Romagna, Comisiones Obreras de Catalunya e CGIL.

Una discussione che ha messo al centro l’impatto che questi cambiamenti avranno sul mondo del lavoro, sulla sua organizzazione e sul suo futuro, e quali i campi di azione del legislatore e delle parti sociali, organizzazioni sindacali e datoriali, dal ruolo del dialogo sociale alla contrattazione collettiva. Intorno al tavolo, oggi a Roma presso il centro congressi Frentani e moderato da Alessio De Luca, Lavoro 4.0 CGIL: Monica Ceremigna, European and International policies area CGIL; Angelo Di Cristo, Head of Department, UNI Finance; Ornella La Tegola, Università degli studi di Bari “Aldo Moro”; Jens Thau, Banking Committee for European Social Affairs EBF; e Susy Esposito, Segretaria Generale FISAC/CGIL.

Nel corso del suo intervento, la segretaria generale della Fisac Esposito ha rivendicato un ruolo preminente delle parti in questo processo: “Riteniamo che il legislatore abbia un ruolo importante nell’individuare una cornice regolatoria dentro alla quale deve essere la contrattazione collettiva ad agire. Bisogna però avere contezza del fatto che questa rivoluzione è nelle mani di poche enormi multinazionali, penso ad esempio agli ingenti investimenti sul fronte dell’intelligenza artificiale delle cinque gigantesche aziende: Apple, Google, Amazon, Microsoft e Meta. Neanche le banche, per stare sui nostri temi, conoscono nel dettaglio l’algoritmo che utilizzano. Per queste ragioni dobbiamo insieme fare un percorso di governo di questo cambiamento, mettendo al centro la persona e la funzione sociale che il credito deve svolgere”.

Al momento però, agli albori di questo cambiamento, “registriamo che le banche, ancor prima di mettere in campo gli investimenti per intercettare questa trasformazione, continuano nelle politiche di taglio delle sedi e dell’occupazione, e parzialmente, per piccoli step, si sostituisce il lavoro subordinato con le partite Iva”. Da qui il richiamo al ruolo che le banche devono svolgere e al valore da attribuire alle relazioni industriali, a partire dalla cabina di regia individuata nel contratto nazionale. Un luogo, quest’ultima, “pensato – ha aggiunto Esposito – proprio per quella contrattazione d’anticipo capace di operare quei cambiamenti normativi necessari nel veloce processo di trasformazione tecnologica e che sia in grado, tra le altre cose, di rendere il settore attrattivo per le giovani generazioni e per mettere in campo formazione, trasformazione, riconversione e transizione per chi oggi lavora nel settore del credito”. La riflessione, e allo stesso tempo l’urgenza, sulle analisi e sulle azioni del sindacato di fronte all digitalizzazione segna oggi un nuovo passaggio, ma il percorso continua.

Digitalizzazione e AI nel credito, governare i cambiamenti con la contrattazione

Pulsante per tornare all'inizio