Dip.Antifascismo: Festa della Repubblica!

Il 2 giugno 1946 il nostro Paese, a un anno dalla fine della guerra e dalla Liberazione, con il voto popolare, chiude i conti con la monarchia, responsabile dell’avvento del fascismo e di oltre vent’anni di dittatura.

Quel giorno donne, si’ donne che per la prima volta votarono, e uomini, poterono finalmente decidere la forma istituzionale in cui vivere e quella più consona ai valori espressi dalla lotta di Liberazione contro il nazifascismo.

La Festa del 2 giugno è la giornata in cui si celebra la nascita della nostra Repubblica e rappresenta, non solo la memoria di una data fondamentale della nostra storia, della scelta tra Repubblica e monarchia, ma appunto l’eredità della Resistenza, i cui valori hanno dato vita alla nostra Costituzione.

Una Repubblica, fondata sulla Costituzione, nata dalla lotta di Liberazione vinta; una Costituzione che ripudia la guerra “come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli” e anche “come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”, come recita l’art. 11 in maniera netta e chiara.

Una Repubblica fondata su una Costituzione che, nel suo progetto di trasformazione della società, rivendica pace, uguaglianza, lavoro, diritti e solidarietà.

Quanto sembra lontano quel giorno dai venti che spirano oggi nel mondo; venti di guerra, di massacri, di messaggi e pensieri che, pur sapendo i drammi e le macerie che la guerra porta con sé, tanto più in un universo tecnologico che convive con le armi di distruzione di massa, considerano, prevedono, quasi auspicano una escalation militare e degli armamenti che potrebbe portarci al disastro.

Così, mentre prosegue il massacro della popolazione civile in medio oriente, senza che nessuno faccia niente di concreto (con il paradosso che gli Stati Uniti, mentre deplorano i bombardamenti su Gaza, forniscono le armi per gli stessi), in Europa assistiamo ad una nuova aggressività di molti Stati europei.
La dormiente Unione Europea, attaccata da tutti per la debolezza e l’incapacità di programmare un futuro sociale ed economico dei popoli, ritrova la sua stella polare ed il suo obiettivo primario nel vagheggiare, pianificare e finanziare (?!?) un esercito europeo che servirà a difenderci da….i tanti nemici.

Così assistiamo (attoniti) ad una scellerata escalation del conflitto in Ucraina, che rischia di portare ad uno scontro diretto fra Russia e NATO, con conseguenze catastrofiche non difficili da immaginare.

La verità è che tutti parlano di pace, ma la Pace, quella con la P maiuscola, è lontana anni luce dalle riflessioni dei governi (con la g minuscola) che si sono infilati in una “ossessiva voglia” di resa dei conti, che porterebbe, e forse porterà, distruzione per tutti, per le popolazioni e la gente comune! Nemmeno il rischio nucleare riesce a fare da deterrente per questo momento di “follia collettiva”.

Questo è il panorama, purtroppo, mentre ci apprestiamo a celebrare il 78^ anno della nostra Repubblica, fondata sul “lavoro” e nata dalla Resistenza e dal ripudio della guerra.

Nemmeno se rimaniamo, per quel che può servire, all’interno dei nostri confini, le cose vanno meglio. Siamo stretti in una morsa, in un tentativo di egemonia culturale e non solo, caratterizzato dallo slogan “Dio, patria e famiglia”; subiamo una nuova fascinazione verso l’uomo/donna forte, verso una logica amico/nemico, mentre viene diffusa ad arte la paura del diverso e prende piede un tentativo, per niente celato, di revisionismo storico.

E ancora … come non evidenziare quello che sta dentro il progetto di autonomia differenziata che si appresta ad affossare quanto resta dello Stato sociale, assieme a quello del presidenzialismo, per sancire il potere del Capo, proseguendo così a passi spediti verso la deriva autoritaria, con la repressione del dissenso, la distruzione dei diritti dei lavoratori, la regressione nelle conquiste del movimento femminista e potremmo continuare ancora.

Tutto ciò, per chi non ha smarrito il senso delle cose, del buon senso, ed anche del pudore, vorremmo dire, risulta antitetico rispetto alla nostra Costituzione ed allo spirito della nostra Repubblica.

Per questo vogliamo sperare, vogliamo chiedere ad ognuno che questo 2 giugno possa servire per una profonda riflessione sugli incerti destini del mondo e sulla deriva verso cui ci stiamo incamminando a grandi passi.

Pensiamo sia il momento di reagire, di fare prevalere i valori che dal quel lontano 1946 ci hanno sempre ispirato per un futuro di progresso, di giustizia sociale, di solidarietà e di Pace!

Dipartimento Antifascismo

Roma 2 giugno 2024

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