Banca Reale: GPTW e sistema incentivante

La scorsa settimana la 🟥 RSA della Fisac 🟥 ha incontrato la delegazione di Banca Reale per discutere di due temi indubbiamente collegati fra loro: gli esiti del sondaggio A Great Place to Work e la nuova struttura del Sistema Incentivante che entrerà in linea nel 2025.

GPTW

GPTW: la Banca e Ites mantengono ancora una volta la testa delle aziende del Gruppo e i loro indicatori sono i più positivi. Per quanto attiene Banca Reale, questo risultato non stupisce: è una delle realtà più piccole, in cui energia e sforzi investiti per favorire un clima migliore, offrono una resa che altrove non potrebbe realizzarsi. Fin qui tutto bene. Una lettura asciutta degli indicatori ci racconta di una realtà piuttosto sana, in cui le persone possono soddisfare appieno i primi due gradini della piramide dei bisogni, quelli relativi ai bisogni primari e alla sicurezza. Chi lavora in Banca Reale sa che da questo punto di vista ci sono conferme solide ed importanti e – buona notizia per chi scrive – li dentro ci stanno contratti ed accordi, conquiste che abbiamo fatto tutte e tutti noi insieme.

Le cose cambiano quando si indaga il gradino dell’appartenenza, mentre la curva inizia a degradare in modo vistoso quando si vanno a tastare gli ambiti più inerenti alla soddisfazione personale e alla realizzazione di sé. La banca ha profuso, lo sappiamo tutti, ingenti sforzi per agire sul clima a partire dalla fine della pandemia. I risultati sembrerebbero non coerenti con tale impegno. Ora occorrerà riflettere e comprendere perché.

SISTEMA INCENTIVANTE

SISTEMA INCENTIVANTE: siamo ancora in attesa dei dati sul sistema attuale, quindi non parleremo di questo, non ancora. Relativamente al nuovo modello, possiamo dire che segna lo sforzo evidente di recepireuna serie di critiche arrivate dal bassoe sembra voler rendere più democratico il salario incentivante, introducendo obiettivi di squadra ed eliminando il giudizio sintetico. Per il resto, le componenti economiche sono invariate, le vecchie etichette hanno cambiato nome. Allo stato attuale, non si vedono elementi che possano offrire delle preoccupazioni. Tuttavia, come abbiamo detto alla DRU al tavolo, ancora una volta il nodo sarà rappresentato dal rapporto fra manager e collaboratrici/collaboratori.

Per quanto ci riguarda, siamo convinti che ciò che è stato fatto dall’Azienda nelle sue iniziative abbia avuto un valore ma riteniamo occorra indirizzare l’impegno verso il terreno più difficileed insidioso: lo sviluppo di un nuovo modello manageriale, dal Comitato di Direzione in giù, e la ricerca di un nuovo ingaggio responsabili – collaboratori, nonché un nuovo patto collettivo di reciproca collaborazione e fiducia, basato sullaresponsabilità di ognuna/o in base al proprio ruolo. È un lavoro difficile? Sì, ma vale la pena provarci, nessuno può dirsi escluso in questo senso.

Questa è una fase, lo abbiamo detto tante volte, di cambiamenti profondi, radicali, che mettono in crisi buona parte delle certezze e dei modelli sui quali tutti noi avevamo costruito le nostre professionalità e il nostro modo di stare al lavoro. Ostinarsi a praticare modalità che non stanno più funzionando non porterà le cose a migliorare. Questa riflessione ci vedrà impegnati ancora per molto, questo è certo. La RSA della Fisac non smetterà di fare la propria parte: chi è con noi?

La RSA Fisac/CGIL

In Banca Reale

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