Inform@fisac aprile 2015 n.2

Contratto Bancari: un’ipotesi dall’anima sociale

 

Dopo una lunga serie di trattative e due scioperi, eccoci al rinnovo del contratto dei bancari. Nelle prossime settimane saranno i lavoratori a valutarlo nelle assemblee, fino all’approvazione finale.


Aver conquistato il contratto, averne difeso il ruolo fondamentale di tutela universale evitando arretramenti e anzi producendo delle innovazioni è un risultato importante e straordinario soprattutto considerati tutti quei soggetti che avrebbero voluto in un colpo solo abolire il contratto e sconfiggere il sindacato: la riconquista del CCNL significa non solo sconfiggere le posizioni di ABI ma anche contrastare chi come il Governo sul piano politico punta alla delegittimazione del sindacato confederale e del contratto nazionale.

Siamo riusciti soprattutto a far vivere l’unità di tutto il sindacato nella categoria. Otto sigle sindacali unite come mai prima. Aver riconquistato il contratto sconfigge la teoria e la pratica della disdetta dello stesso che se attuata avrebbe generato il far west: i gruppi bancari avrebbero fatto saltare l’area contrattuale con 60 mila lavoratori fuori, non avrebbero più riconosciuto gli scatti di anzianità, avrebbero fatto saltare le indennità di mobilità, i permessi e una parte delle ferie. In sostanza avrebbero scelto di attaccare la parte per loro più indigesta delle tutele contrattuali. Il risultato conclusivo non solo difende gli istituti contrattuali nella loro interezza ma respinge sia l’intervento strutturale sugli scatti d’anzianità che quello congiunturale contrastando l’idea del rinnovo a costo zero.

L’anima sociale è il vero valore aggiunto di questa ipotesi d’accordo capace di lanciare anche nel pieno della crisi e nelle difficoltà un messaggio di fiducia e di speranza sia alle nuove generazioni che agli oltre 300mila occupati del settore e si articola su tre diversi piani parimenti importanti.

  1. I giovani che hanno un aumento superiore alla media;
  2. l’intervento per coloro che hanno perso il lavoro o che sono nel fondo emergenziale, per cui abbiamo costruito i presupposti affinché possano essere reimpiegati nella categoria;
  3. le tutele, pur parziali, dal jobs act quindi la previsione di garanzie rispetto all’art. 18 per gli attuali occupati sia in caso di cessioni di ramo d’Impresa, di fusioni, di new.co ma anche di cessioni individuali del rapporto di lavoro, tutelando così l’insieme della categoria dalle conseguenze negative delle scelte del governo.

 

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