ANPI: intervista a Carlo Ghezzi

Su il manifesto (p. 4) intervista a Carlo Ghezzi, vice presidente nazionale vicario ANPI.
“L’avvio della raccolte firme per il referendum contro l’autonomia differenziata per l’Anpi coincide con la storica giornata della Pastasciutta antifascista. Ottantunesimo anniversario della festa della famiglia Cervi per la caduta del governo Mussolini (25 luglio 1943), l’associazione nazionale dei partigiani ha mobilitato centinaia di piazze, da Aosta a Catania. Ovunque saranno presenti banchetti per firmare contro la legge Calderoli.«Sarà uno dei momenti alti del nostro impegno ma continueremo con altre iniziative ad agosto e settembre perché c’è anche l’80esimo anniversario della Liberazione di tante città d’Italia. Saranno tutti contributi importanti per il raggiungimento delle 500 mila firme», spiega Carlo Ghezzi, vice presidente Anpi.

L’associazione si è opposta fin dal primo momento al progetto autonomista della Lega e fa parte del comitato organizzatore del referendum abrogativo. «Non abbiamo mai avuto dubbi sulla negatività di questa operazione – dice il vicepresidente Anpi -, uno scempio dell’unità del paese nato dalla guerra di Liberazione. La Resistenza ha ricongiunto l’Italia, spezzata in 4 aree dall’occupazione nazista». Rappresenta una scelta scellerata, per l’Anpi, «istituzionalizzare divari e disuguaglianze».

La norma mette «a rischio il diritto all’istruzione e alla salute ma riguarda anche partite economiche e industriali complesse come il commercio estero e il settore energetico» avverte Ghezzi che invece si dimostra ottimista sull’esito della campagna referendaria. «È condotta da uno schieramento molto ampio di forze democratiche, tra partiti, sindacati, realtà associative. 500 mila firme entro il 30 settembre sono alla nostra portata, anche considerando il successo del referendum della Cgil contro Jobs Act. Occorre avere fiducia nell’intelligenza degli italiani che hanno sempre respinto gli attacchi alla Costituzione, come nel 2016».

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