Un’Assemblea generale nazionale della Fisac Cgil con al centro i temi di genere, convocata a pochi giorni dal 25 novembre – Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne – e dallo sciopero generale proclamato da Cgil e Uil per il 29 novembre. Nelle giornate del 19 e del 20 novembre si è riunito il ‘parlamento’ della categoria dando seguito a una proposta avanzata dalla segretaria generale della Fisac Cgil, Susy Esposito, in occasione dell’Assemblea delle delegate dello scorso gennaio a Catania.
Una due giorni che ha visto, oltre gli interventi delle compagne e dei compagni della Fisac Cgil, anche il contributo di Lorenzo Gasparrini, Filosofo femminista e formatore, e Marcella Corsi, Professoressa di Economia Politica presso il Dipartimento di Scienze Statistiche dell’Università ‘La Sapienza’ di Roma. “Ringraziamo Susy Esposito per aver dato concretezza e compimento alla proposta avanzata a Catania di un’Assemblea generale con al centro i temi di genere”, afferma l’esecutivo nazionale donne Fisac Cgil, aggiungendo che: “La varietà dei temi trattati a Catania nella Assemblea delle delegate, gli approfondimenti e il livello del dibattito siamo convinte non doveva restare confinato nella pur ampia platea delle compagne”. Da qui la due giorni di assemblea generale: “Per approfondire e ascoltare le voci di tutte e tutti, recepire gli stimoli provenienti dai compagni”. Con un obiettivo comune: “La Cgil lotta contro le disuguaglianze, e quale maggiore disuguaglianza è quella di genere?”.
Nel corso dell’intervento conclusivo, provando a tirare le fila della discussione, Susy Esposito ha sottolineato la difficoltà del momento: “Il Paese arretra su diversi fronti – ha affermato la segretaria generale della Fisac Cgil -, dai diritti civili alla pratica democratica. E quando si ‘vacilla’ i primi diritti a essere abbattuti sono proprio quelli delle donne. L’ideologia del Dio-Patria-Famiglia peggiora le condizioni delle donne, generando arretramenti, come vediamo, dal welfare all’occupazione”. Questo dimostra, guardando la compagine di governo, a partire dal suo vertice, “che il tema non è avere una donna al potere purchessia – ha precisato Esposito -, il tema è la qualità dell’azione politica delle donne che si trovano in una condizione di potere”.
Infine, sul tema di genere, “serve un impegno per raggiungere la consapevolezza che le differenze sono un valore da sostenere perché sia possibile rendere il Paese solidale, eguale democratico. È ciò che vogliamo e per il quale ci battiamo, traducendo il tutto in pratiche negoziali, per un modello di sviluppo che valorizzi la questione di genere”, ha concluso Esposito richiamando la voce delle donne sullo sciopero generale del 29 novembre per cambiare la manovra e le scelte ingiuste di questo governo.