Articolo originale di Roberta Lisi su: www.collettiva.it
Chi è Marianna Filandri?
Marianna Filandri è professoressa associata presso il Dipartimento di Culture, Politica e Società dell’Università di Torino. La disciplina che insegna, Sociologia delle Diseguaglianze, riflette chiaramente i suoi interessi di ricerca e il suo impegno accademico. Alcuni concetti chiave che guidano il suo pensiero sono inclusione, uguaglianza, beni comuni e coesione sociale.
Filandri sostiene con convinzione la necessità di rilanciare il modello sociale europeo. Secondo lei, il progressivo smantellamento di questo modello ha contribuito all’aumento delle diseguaglianze e alla diffusione di un’ideologia meritocratica distorta, che enfatizza il successo individuale a discapito della cooperazione e della solidarietà sociale.
Il Modello Sociale Europeo Sotto Attacco
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, l’Europa ha costruito un modello di welfare che garantiva diritti fondamentali come salute, istruzione e mobilità. Tuttavia, oggi questo modello è minacciato da politiche neoliberiste che mirano a ridurre il ruolo dello Stato e a deregolamentare il mercato del lavoro. Già dagli anni ’90 in Italia si sono susseguiti interventi legislativi che hanno progressivamente eroso i diritti dei lavoratori e ampliato il potere del mercato. Oggi questa tendenza è più evidente e aggressiva che mai.
L’Attacco allo Stato e al Welfare
L’introduzione della flessibilità nel mercato del lavoro, inizialmente giustificata con l’obiettivo di favorire l’accesso all’occupazione per donne e giovani, si è trasformata in un attacco diretto al ruolo dello Stato. Sempre più spesso si sente dire che lo Stato è inefficiente e che le risorse destinate al welfare sono sprechi. Questo cambiamento di narrazione è pericoloso: si passa da un modello basato sul bene comune a uno fondato sulla competizione e sulla valorizzazione individuale, compromettendo la coesione sociale.
La Progressiva Riduzione del Perimetro Pubblico
Il restringimento del welfare ha un impatto diretto sulle diseguaglianze e sulla coesione sociale. La privatizzazione di servizi pubblici essenziali come sanità, istruzione e trasporti ha reso questi beni sempre meno accessibili a fasce di popolazione già vulnerabili. Il recente rapporto sui livelli essenziali di assistenza sanitaria in Italia dimostra come il diritto alla salute non sia più garantito in modo uniforme su tutto il territorio nazionale, aumentando il divario tra chi può permettersi cure di qualità e chi no.
Il Ruolo della Narrazione nella Demolizione del Modello Sociale
Un aspetto chiave dello smantellamento del welfare è la svalorizzazione del lavoro pubblico. I dipendenti pubblici vengono spesso dipinti come inefficienti e privilegiati, alimentando stereotipi dannosi che giustificano tagli e riduzioni di investimenti. Questo attacco alla “cosa pubblica” contribuisce a minare la fiducia nei servizi essenziali e rafforza la retorica neoliberista.
Diseguaglianze e Distanza dalla Politica
L’aumento delle diseguaglianze ha conseguenze dirette sulla partecipazione politica. Chi si sente escluso o lasciato indietro tende ad allontanarsi dalle istituzioni, mentre cresce il consenso per forze politiche che propongono soluzioni semplicistiche a problemi complessi. Questo fenomeno mette a rischio la democrazia e rafforza dinamiche di polarizzazione sociale.
I Referendum della CGIL: Un’opportunità per la Tutela del Lavoro
I referendum sul lavoro promossi dalla CGIL, che saranno votati in primavera insieme a quello sulla cittadinanza, rappresentano un’opportunità fondamentale per riaffermare i diritti di lavoratrici e lavoratori. Secondo Marianna Filandri, questi referendum rispondono alla crescente precarietà lavorativa e alla necessità di un modello sociale più equo. Partecipare a questa consultazione significa inviare un segnale forte al governo: il lavoro deve essere dignitoso, sicuro e tutelato da politiche pubbliche adeguate.
Come Difendere il Modello Sociale Europeo?
Per contrastare il declino del modello sociale europeo, Filandri propone un ritorno a una prospettiva collettiva. È necessario superare la retorica individualista del “self-made man” e della meritocrazia esasperata, promuovendo invece la collaborazione e il riconoscimento dell’altro. Garantire a tutti l’accesso ai beni e servizi fondamentali è il primo passo per costruire una società più equa e solidale.
Conclusione
Marianna Filandri ci invita a riflettere su come il progressivo smantellamento del welfare stia mettendo a rischio la coesione sociale e l’uguaglianza. Difendere il modello sociale europeo significa riaffermare il valore della solidarietà e dell’inclusione, opponendosi a politiche che alimentano diseguaglianze e precarietà. I referendum della CGIL rappresentano un’occasione cruciale per invertire questa tendenza e riaffermare il diritto a un lavoro giusto e dignitoso.