Primo maggio 2025 – ‘Uniti per un lavoro sicuro’

Il segretario generale della Cgil Maurizio Landini concluderà la manifestazione unitaria per il Primo maggio 2025 dedicato al tema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro “Uniti per un lavoro sicuro”. Sarà presente anche il segretario confederale Luigi Giove. Concentramento  giovedì 1 maggio a Roma ore 9.00 in Piazza Vittorio Emanuele II, comizio conclusivo in Via dei Fori Imperiali, ore 10.00.

Il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri sarà a Montemurlo (PO) in Piazza della Repubblica; la segretaria generale della Cisl Daniela Fumarola sarà a Casteldaccia (PA) in Piazza Matrice. Per informazioni clicca qui


Morti sul lavoro e aumento della povertà tra chi lavora, Landini: referendum 8 e 9 giugno per invertire la rotta

Anche il 28 aprile, Giornata Internazionale per la Salute e Sicurezza sul Lavoro, l’Italia ha contato nuovi morti e infortuni sul lavoro. Un bilancio drammatico che denuncia, ancora una volta, un sistema produttivo che sacrifica le persone in nome del profitto.

“Siamo di fronte a un modello di fare impresa che uccide – ha dichiarato Maurizio Landini, segretario generale della CGIL, intervistato da Marco Damilano a Il cavallo e la torre su Rai3 –. Si continua a non mettere al centro la persona, ma a considerare salute e sicurezza come un costo. Questo è inaccettabile”.

Precarietà e subappalti: le radici del rischio sul lavoro

Secondo Landini, la cultura del lavoro in Italia deve cambiare radicalmente. La maggior parte degli incidenti e delle vittime riguarda lavoratori precari o impiegati lungo la catena dei subappalti.
La competizione tra imprese viene spesso giocata al ribasso: non sulla qualità, sugli investimenti o sull’innovazione, ma sulla compressione dei diritti, sulla precarietà e sulla riduzione dei costi.


Lavoratori poveri: in Italia si lavora e si resta in povertà

Secondo i dati Eurostat 2024, il rischio di povertà in Italia è al 18,9%, ma la situazione peggiora per chi ha un impiego.

“Ci sono 4 milioni e 200 mila persone che lavorano solo 20 ore a settimana non per scelta, ma perché quello è il lavoro disponibile. E con 20 ore si resta poveri” – ha spiegato Landini.

A questo si aggiungono:

  • 3 milioni di contratti a termine

  • 1 milione di lavoratori stagionali

  • 1 milione di lavoratori interinali o somministrati

Il contesto economico, aggravato dalla guerra e dall’inflazione, ha eroso il potere d’acquisto dei salari. In Italia, oggi si può lavorare ed essere poveri. La CGIL propone aumenti salariali, contrasto alla precarietà e investimenti sulla qualità del lavoro.


Referendum CGIL 2024: diritti al centro, non la politica

I referendum sul lavoro promossi dalla CGIL, previsti per l’8 e 9 giugno 2024, puntano a cambiare queste condizioni. Con oltre 4 milioni di firme raccolte, l’obiettivo ora è raggiungere il quorum del 50% degli aventi diritto al voto.

“È un obiettivo difficile ma realistico – ha detto Landini –. Il referendum non è un’elezione politica: non si vota per un partito o un governo. È uno strumento che dà voce diretta ai cittadini e alle cittadine”.

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