La scorsa settimana è stato pubblicato il report dell’Ufficio Studi Fisac sull’andamento delle chiusure di sportelli e sull’occupazione bancaria in Italia. Vediamo nel dettaglio cos’è accaduto in Abruzzo e Molise.
In estrema sintesi: per la prima volta dopo anni, l’andamento delle chiusure di filiali in Abruzzo presenta una percentuale inferiore alla media nazionale, dato comunque insufficiente a ribaltare un dato storico che ne fa la terza peggior regione nell’arco degli ultimi 5 anni. E’ andata decisamente peggio in Molise, che anche nel 2024 ha avuto un andamento peggiore rispetto alla media nazionale, riuscendo ad aggravare un dato che ne faceva già la peggiore regione d’Italia nell’ultimo quinquennio. Emblematica la situazione di Isernia: 17 sportelli bancari in tutta la provincia, meno di quanti se ne possono trovare in una borgata di una grande città.
Il dato delle chiusure è sintetizzato da questa immagine: si nota come il Molise sia ancora tra le regioni più “scure” a differenza dell’Abruzzo. Non deve ingannare il dato relativo al solo 2024: tra le regioni “chiare” ci sono gran parte di quelle del Sud, nelle quali le chiusure rallentano solo perché ce ne sono state tante negli anni scorsi.

Riportiamo la tabella con i dati analitici divisi per provincia.
NUMERO SPORTELLI BANCARI PER PROVINCIA |
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Totale 2023 | Totale 2024 | Differenza | % diff. | Var. a 5 anni | |
ITALIA | 20.160 | 19.654 | -506 | -2,5% | -19,2% |
ABRUZZO | 407 | 399 | -8 | -2,0% | -24,1% |
Provincia | |||||
AQ | 89 | 90 | +1 | -1,1% | -23,1% |
CH | 111 | 111 | = | = | -20,7% |
PE | 100 | 96 | -4 | -4,0% | -23,8% |
TE | 107 | 102 | -5 | -4,7% | -28,7% |
MOLISE | 78 | 75 | -3 | -3,8% | -25,0% |
Provincia | |||||
CB | 59 | 58 | -1 | -1,7% | -26,6% |
IS | 19 | 17 | -2 | -10,5% | -19,0% |
dati Banca d’Italia |
Come si può vedere, l’andamento dell’Abruzzo presenta forti differenze tra le province di Chieti e L’Aquila, con numero di sportelli sostanzialmente invariato, e quelle di Pescara e Teramo dove il calo è stato sensibile. Vedremo poi come impattino di questi numeri sulla presenza nei singoli comuni di sportelli bancari.
Da rilevare come la Banca d’Italia evidenzi un piccolo aumento delle filiali presenti in provincia dell’Aquila. Questo in realtà è frutto di riclassificazioni di sedi preesistenti, non di nuove aperture. Possiamo sicuramente affermare che non c’è stato nessun incremento.
Colpisce la percentuale di chiusure in provincia di Isernia. Il taglio di 2 sportelli potrebbe apparire un numero poco significativo, ma rapportato ad una realtà in cui non ci sono quasi più banche ha un peso estremamente rilevante, tale da far figurare il Molise tra le regioni più penalizzate anche per il 2024.
La presenza delle filiali bancarie in Italia è rappresentata dalla figura che segue. Già lo scorso anno avevamo rilevato come oltre il 40% degli sportelli fosse concentrato in sole 3 regioni, cioè Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Nel 2024 il dato si consolida, passando dal 40,1% al 40,2%. Il progetto di legge sull’autonomia differenziata è stato per fortuna smantellatodalla Corte Costituzionale, ma il sistema bancario ha comunque messo in atto una forte differenziazione che pesa sulle prospettive economiche delle varie regioni.

La seconda tabella evidenzia l’effetto di queste chiusure sui singoli territori. Vengono riepilogati il numero e la percentuale di Comuni nei quali esiste almeno uno sportello bancario.
NUMERO COMUNI CON ALMENO UNO SPORTELLO BANCARIO | ||||||
Tot. 2023 | % su tot comuni | Tot. 2024 | % su tot comuni | Differenza | % diff. | |
ITALIA | 4.651 | 58,9% | 4.548 | 57,6% | -103 | -1,3% |
ABRUZZO | 119 | 39,0% | 118 | 38,7% | -1 | -0,3% |
Provincia | ||||||
AQ | 29 | 26,9% | 28 | 25,9% | -1 | -1% |
CH | 36 | 34,6% | 36 | 34,6% | = | = |
PE | 24 | 52,2% | 24 | 52,2% | = | = |
TE | 30 | 63,8% | 30 | 63,8% | = | = |
MOLISE | 24 | 17,6% | 23 | 16,9% | -1 | -0,7% |
Provincia | ||||||
CB | 18 | 21,4% | 18 | 21,4% | = | = |
IS | 6 | 11,5% | 5 | 9,6% | -1 | -1,9% |
dati Banca d’Italia |
In questo caso l’andamento recente in Abruzzo e Molise appare meno pesante rispetto al dato nazionale. Notiamo come le numerose chiusure nelle province di Pescara e Teramo abbiano lasciato immutato il numero di Comuni serviti da banche, che rimane ampiamente al di sopra della media abruzzese. In modo tutt’altro che soprendente, il numero dei comuni privi di banche peggiora proprio nelle due province più penalizzate delle due regioni: L’Aquila e Isernia. Nella provincia molisana solo 5 comuni su 52 presentano almeno uno sportello bancario.
Le aree interne risultano evidentemente le più penalizzate dalle scelte dei grandi istituti di credito. La chiusura delle filiali va di pari passo con lo spopolamento dei territori. Difficile stabilire quale sia la causa e quale l’effetto, ma possiamo sicuramente affermare che il passaggio dalle banche locali ai grandi gruppi bancari abbia accelerato il processo.
Esaminiamo infine l’andamento degli occupati nel settore bancario in Abruzzo e Molise, suddiviso per provincia.
NUMERO DIPENDENTI SETTORE BANCARIO PER PROVINCIA |
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Totale 2023 | Totale 2024 | Differenza | % diff. | Var. a 5 anni | |
ITALIA | 262.249 | 261.653 | -596 | -0,2% | – 7,3% |
ABRUZZO | 2.798 | 2.710 | -88 | -3,1% | – 19,2% |
Provincia | |||||
AQ | 603 | 602 | -1 | -0,2% | – 16,0% |
CH | 763 | 750 | -13 | -1,7% | – 23,0% |
PE | 753 | 690 | -63 | -8,4% | – 14,2% |
TE | 679 | 668 | -11 | -1,6% | – 22,1% |
MOLISE | 505 | 481 | -24 | -4,8% | – 13,6% |
Provincia | |||||
CB | 412 | 390 | -22 | -5,3% | – 12,0% |
IS | 93 | 91 | -2 | -2,2% | -20,2% |
dati Banca d’Italia |
Ancora una volta il calo di occupati nel settore è molto più veloce rispetto a quello degli sportelli.
Il dato del quinquennio, che in Abruzzo è oltre 2 volte e mezzo il dato nazionale ed in Molise è quasi il doppio, si spiega ancora una volta con la scomparsa degli istituti locali ed il trasferimento di tutte le funzioni direzionali dovuto all’acquisizione da parte dei grandi Gruppi. Questo è testimoniato dal fatto che, in controtendenza con la media nazionale, l’occupazione aumenta in quelle regioni come il Piemonte (+436 occupati) e la Lombardia (+188 occupati) ove hanno sede le direzioni generali delle grandi banche. Possiamo affermare che i grandi gruppi bancari hanno drenato occupazione dai territori meno floridi a vantaggio delle regioni più ricche.
Nelle nostre regioni non si chiudono più solo le filiali piccole, ma ormai da anni sono interessate da chiusure anche le filiali più grandi; quelle che restano vengono ridimensionate, e questo spiega perché la perdita di posti di lavoro sia più veloce rispetto alla diminuzione del numero degli sportelli.
QUALI SONO LE CONSEGUENZE DELL’ABBANDONO BANCARIO?
Le banche sostengono che la chiusura delle filiali non abbia alcun impatto sull’economia locale in quanto l’avvento del digitale rende superflua la presenza fisica sul territorio. I dati relativi all’andamento dei crediti dimostrano una realtà ben diversa: dove chiudono le filiali cala anche il credito, in modo particolare quello accordato alle imprese.
La tabella che segue è tratta da un’ analisi dell‘Uffici Studi & Ricerche Fisac Cgil
TOTALE CREDITO | CREDITO IMPRESE | |||||
ABRUZZO | MOLISE | ITALIA | ABRUZZO | MOLISE | ITALIA | |
Var. 1 anno |
-2,70% | -2,00% | -1,83% | -6,10% | -5,00% | -3,20% |
Var. 5 Anni |
-0,80% | 8,50% | -2,00% | -6,90% | 13,80% | -7,70% |
Notiamo un peggioramento deciso nell’ultimo anno: sia Abruzzo che Molise hanno visto una riduzione del credito superiore alla media nazionale. Tale differenza è particolarmente sensibile se si guarda il dato del credito alle imprese. Relativamente al Molise si rileva come il dato a 5 anni sia particolarmente positivo, ma quasto non deve ingannare. Nel computo dei finanziamenti alle imprese rientrano ancora i prestiti accordati post Covid, e la presenza di un importante polo dell’automotive a Termoli, presso il quale sono arrivate somme significative, ha inciso pesantemente. Nel 2024 i prestiti alle sole attività industriali del Molise scendono di oltre l’11%, segnando una forte inversione di tendenza.
In apparente controtendenza (ma esiste una spiegazione) il dato relativo ai depositi bancari nelle due regioni:
DEPOSITI BANCARI | |||
ABRUZZO | MOLISE | ITALIA | |
Var. 1 anno |
+2,3% | +1,5% | +0,9% |
Var. 5 Anni |
+18,9% | +19,1% | +10,9% |
Il dato è apparentemente lusinghiero: in Abruzzo e Molise l’ammontare dei depositi bancari cresce in misura molto maggiore alla media nazionale. L’andamento storico a 5 anni evidenzia per entrambe le regioni una crescita quasi doppia. In realtà la tabella, se letta insieme a quella precedente, dà la fotografia fedele di un tessuto economico in difficoltà.
In una situazione ottimale i risparmi delle famiglie non restano immobilizzati sui conti ma, anche tramite la fondamentale funzione di intermediazione delle banche, vengono investiti nelle aziende per creare sviluppo. Laddove le prospettive economiche non sono floride, gli imprenditori non sono stimolati ad investire e i loro risparmi restano sui conti. Una situazione della quale le banche non sono le unicheresponsabili, ma che certo non contribuiscono a migliorare.
Possiamo anzi affermare che, visto che nelle nostre regioni crescono i depositi ma diminuiscono i finanziamenti rispetto alla media nazionale, i risparmi di abruzzesi e molisani finiscono sempre più per finanziare aziende di altre regioni. In tal modo le banche trasferiscono ricchezza dalle regioni meno ricche a quelle più floride: un fenomeno accentuato dalla scomparsa di istituti locali e dal loro assorbimento da parte di banche che operano su tutto il territorio nazionale.
Laddove venga meno la funzione creditizia delle banche, si aprono spazi per finanziatori di altro genere: in molti casi l’ultima spiaggia diventa, per i piccoli imprenditori, l’usura. Anche nel 2024 notiamo, sulla base della classifica delle province italiane in base all’incidenza dei reati redatta annualmente dal Sole 24 Ore, che nelle nostre regioni l’incidenza dei reati d’usura è nettamente superiore a quella degli altri reati, con due province abruzzesi nella poco invidaibile top 10 e le altre due comunque posizionate nella parte alta della classifica, mentra migliora la situazione in Molise.
CLASSIFICA DELLE PROVINCE IN BASE ALL’INCIDENZA DEI REATI |
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Provincia |
Posizione Complessiva | Posizione per reati d’usura |
AQ | 96 | 18 |
CH | 90 | 8 |
PE | 36 | 4 |
TE | 48 | 19 |
CB | 75 | 58 |
IS | 74 | 69 |
dati Lab24 – Il Sole 24 Ore |
Non possiamo fare a meno di notare come anche province che mostrano un basso indice di criminalità figurino tra le peggiori d’Italia per l’incidenze dell’usura.
COSA SI PUO’ FARE?
Grazie all’impegno della Fisac, nel corso del 2024 è stato costituito presso la Regione Abruzzo l’Osservatorio Regionale sul Credito. La creazione dell’Osservatorio rappresenta di per sè un primo risultato positivo, in quanto costituisce una presa d’atto da parte della politica locale dell’esistenza del problema costitutito dalla desertificazione bancaria. L’osservatorio si è già riunito in due occasioni, coinvolgendo anche gli amministratori locali per raccogliere le loro testimonianze e le loro proposte per provare ad attenuarei disagi. Nel prossimi incontri si proverà ad interloquire con i rappresentanti territoriali dei grandi gruppi bancari, puntando ad una collaborazione che porti quanto meno ad un congruo preavviso prima della chiusura di una filiale, dando modo all’Osservatorio di farsi parte attiva per cercare eventualmente di rimpiazzare l’Istituto uscente, ad esempio proponendo l’apertura ad una BCC locale. Tra gli obiettivi dell’Osservatorio, anche iniziative a favore del microcredito in favore di famiglie, artigiani e piccole imprese.
Nel Molise non siamo ancora riusciti ad istituire un osservatorio analogo, ma puntiamo ad arrivarci nei prossimi mesi.
Fisac/Cgil Abruzzo Molise in collaborazione con
Ufficio Studi & Ricerche Fisac Cgil