Sviluppo Lavoro Italia: due giornate di partecipazione e confronto per i 5 SI al Referendum

Due giornate di partecipazione e confronto promosse dal Comitato aziendale per i 5 SI al Referendum.

Camusso, De Cristofaro, Realfonso, Belmonte, Corizzo, Imbriano a confronto sui temi referendari con la comunità professionale di Sviluppo Lavoro Italia.

Due giornate di partecipazione e confronto hanno recentemente coinvolto la comunità professionale di Sviluppo Lavoro Italia, società in house del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Nelle date del 28 e 29 maggio, in vista della consultazione referendaria dell’8 e 9 giugno, il Comitato aziendale per i 5 SÌ ha promosso un ciclo di iniziative volte a informare e sensibilizzare il personale sul significato e le implicazioni dei cinque quesiti referendari.

Il 28 maggio, le sedi di Sviluppo Lavoro Italia – da Torino, a Roma, a Palermo – sono state interessate da un volantinaggio, promosso dal Comitato, che ha coinvolto centinaia di lavoratrici e lavoratori, offrendo l’occasione per riflettere insieme sull’importanza del voto e sulla portata dei quesiti referendari, che toccano in modo diretto il mondo del lavoro e i diritti di cittadinanza.

Il giorno successivo, il 29 maggio, si è tenuto un webinar di approfondimento aperto a tutto il personale, che ha visto la partecipazione di qualificati relatori provenienti dal mondo accademico, sindacale e istituzionale. Al centro del dibattito, i cinque quesiti referendari e il loro impatto potenziale sul sistema italiano delle tutele, del lavoro e della cittadinanza.

«Il quorum è possibile. Partecipare è fondamentale. I referendum rappresentano una straordinaria occasione per voltare pagina rispetto a trent’anni di politiche che hanno impoverito, precarizzato e mercificato il lavoro, svuotando le tutele e i diritti. Abbiamo finalmente uno strumento concreto per riportare al centro la dignità del lavoro, i diritti e la cittadinanza: la vita reale delle persone», ha affermato Gennaro M. Imbriano, Referente del Comitato aziendale per i 5 SÌ.

Il Prof. Riccardo Realfonzo, economista dell’Università del Sannio, ha esaminato nel suo intervento i 5 quesiti referendari ed ha parlato di «una precarietà dilagante, resa ancor più strutturale dal contratto a tutele crescenti, che ha cancellato il reintegro in caso di licenziamento illegittimo, introducendo elementi forti di precarietà anche nello stesso contratto a tempo indeterminato. Una precarietà che ha evidentemente contribuito a tenere bassi i salari e ad ampliare le disuguaglianze».

Bruna Belmonte, Segretaria nazionale Fisac CGIL, nel suo intervento appassionato ha definito il Referendum «una grande occasione per i cittadini di mandare un segnale forte a un Governo che si disinteressa del lavoro e racconta frottole ai lavoratori. Il voto serve a ridare voce a chi non ne ha, il referendum serve per cambiare questo Paese».

L’Avvocato Salvatore Corizzo (Clap) ha approfondito in particolare il contratto a tutele crescenti che «riguarda oggi circa 4 milioni di lavoratori, ossia tutti gli assunti dal 7 marzo 2015, quindi anche una gran parte del personale di Sviluppo Lavoro Italia. Questo crea un’ingiustizia intollerabile: lavoratori con diritti diversi nella stessa azienda, su un tema delicato come i licenziamenti illegittimi» ed ha richiamato nel suo intervento l’importanza del quesito sulla cittadinanza.

Peppe De Cristofaro, capogruppo al Senato per Alleanza Verdi Sinistra, ha sottolineato «l’importanza di ogni singolo quesito, ma anche e soprattutto della loro forza complessiva: consentono oggi di ….un cambiamento profondo, che può ridisegnare il sistema dei diritti nel nostro Paese».

Susanna Camusso, senatrice del Partito Democratico, ha concluso la mattinata di confronto evidenziando «la grande importanza della partecipazione: questi referendum possono incidere in modo concreto sulla vita di oltre venti milioni di persone. Sono un esercizio di democrazia diretta che può migliorare da subito le condizioni di lavoro e cittadinanza. Dobbiamo stare tutti in campo, i diritti non li regala nessuno!».

Comitato aziendale per i 5 Sì ai Referendum su lavoro e cittadinanza
di Sviluppo Lavoro Italia

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