Care iscritte, cari iscritti,
a qualche giorno dal voto, sentiamo il bisogno di condividere con voi una prima riflessione.
Il risultato è chiaro e inequivocabile: nessuna delle quattro proposte referendarie della 🟥CGIL🟥 ha raggiunto il quorum, nonostante un esito netto nei voti espressi, con circa il 90% di “Sì”.
È senza dubbio una notizia amara per noi e per tutti coloro che hanno creduto nella necessità e nell’urgenza di ridare voce alle cittadine e ai cittadini sulle leggi che regolano il lavoro, in un Paese dove la maggioranza delle persone vive di reddito che proviene proprio dal lavoro.
Ma le battaglie della 🟥CGIL🟥 non si esauriscono certo con i referendum! Questo voto ha anche sciolto alcuni nodi. Dopo il diluvio di speculazioni – spesso ridicole e capziose – che abbiamo dovuto leggere su giornali e social (a proposito: chi doveva diventare ministro dopo i referendum? Non ricordiamo…), il risultato dell’8 e 9 giugno ci parla con forza. Parla di una base di 14 milioni di italiane e italiani che credono sia urgente intervenire sulle leggi che regolano il lavoro e gli appalti. È un segnale che la Politica, i Sindacati e le Associazioni Datoriali non possono più ignorare.
La 🟥CGIL🟥 continuerà a far sentire la propria voce e quella di chi rappresenta: nelle strutture organizzative, nei luoghi di lavoro, attraverso le RSU e le RSA. Con rinnovata energia, non smetteremo di lottare per tutele, diritti, salari dignitosi, pace e rispetto per il lavoro.
Oggi, più di ieri:
viva la CGIL, viva le lavoratrici e i lavoratori!
LE RSA FISAC/CGIL di Gruppo