RISIKO BANCARIO:
CHI SI RICORDA DEL MONTE DEI PEGNI?
– 1^ PUNTATA –
Nel biennio 2018/2020 i Monte Pegni di alcuni rilevanti Gruppi Bancari (Unicredit, Credito Siciliano/Valtellinese, Carige), sono stati ceduti come rami d’azienda ad alcune società.
Anche i Monte Pegni del Gruppo IntesaSanpaolo hanno subito la stessa sorte tra cui spiccano il Monte Pegni del San Paolo, del Banco di Napoli e della Cari Firenze oltre che del Monte Parma, Cassa di Risparmio di Civitavecchia e Cassa Risparmio Venezia poi Banche Venete: ben 6 Monte dei Pegni che hanno fatto la storia delle Banche di appartenenza, tutti ben consolidati nel territorio, redditizi, ma considerati rami secchi da ISP.
Il ramo d’azienda dei Monte Pegni ISP, viene ceduto nel 2020, con accordo di ‘’fusione per incorporazione’’, alla controllata Pronto Pegno, di seguito ridenominata Kruso Kapital, società del Gruppo Banca Sistema, piccola Banca specializzata nel factoring e nel recupero crediti della P.A.
Non ci dilunghiamo sulle difficoltà attraversate in questi 5 anni dalle lavoratrici e dai lavoratori ceduti da ISP, (circa 60) con il nuovo datore di lavoro, sia organizzative che soprattutto di relazioni industriali.
Sia nel piccolo Gruppo che nella controllata non era presente alcuna rappresentanza sindacale e, nel tempo, si sono dimostrate essere poco propense al dialogo con le nostre uniche due RSA costituite secondo i principi previsti dagli accordi di settore: FISAC a Torino e UNISIN a Napoli.
Gli accordi di cessione a suo tempo firmati insieme ad ISP, hanno, seppur con insofferenza da parte di Kruso Kapital, garantito un proseguo dei diritti precedenti ai dipendenti ex ISP che, faticosamente e sempre assistiti dalla RSA, si sono dovuti adattare al nuovo modello (anche relazionale) con l’azienda.
Grande sconcerto ha quindi suscitato la notizia diramata a mezzo stampa il 30 giugno scorso, dell’OPA lanciata sul Gruppo Banca Sistema dalla Banca CF+ che diventerà operativa a fine anno e che porterà la fusione per incorporazione con controllo di CF+ sul Gruppo Banca Sistema.
Non è chiara la posizione e la sorte della controllata Kruso Kapital che, al momento, secondo notizie stampa, non rientra nel business del nuovo soggetto bancario e anche l’incontro chiesto nell’immediato dalle RSA con KK, non ha dato esito esaustivo.
Che succederà a Kruso Kapital e ai Monte Pegni, che continuano ad essere parte rilevante per gli “ultimi’’ del tessuto sociale del territorio di appartenenza, anche se nell’ombra?
E CHE FUTURO AVRA’ TUTTO IL PERSONALE DI KK, SOPRATTUTTO I CEDUTI DA ISP, I CUI ACCORDI DI TUTELA OCCUPAZIONALE E GARANZIE PRE-CESSIONE (FONDO PENSIONI, ASSICURAZIONE SANITARIA, ETC) CESSERANNO NEL 2027?
La RSA Fisac e l’Organizzazione intera è particolarmente attenta agli sviluppi della complessa operazione, pronta a tutelare gli interessi delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti, in particolar modo degli ex ISP che, di fronte all’ennesimo cambio di rotta, sono molto preoccupati e disorientati.
Alla prossima puntata.
Marzia Moschetti
RSA FISAC CGIL TORINO