Riparte il credito bancario? In Molise no, in Abruzzo non proprio

E’ stato pubblicato lo studio della CGIA di Mestre, basato su dati banca d’Italia, che mostra una ripresa del credito bancario in Italia, dopo 28 mesi consecutivi in cui il dato faceva registrare un costante calo.

Negli ultimi quattro mesi (giugno-settembre), i prestiti sono tornati ad aumentare: dall’inizio di quest’anno, lo stock erogato alle attività economiche è cresciuto di quasi 5,5 miliardi di euro, raggiungendo in termini complessivi la quota di 647 miliardi.

Il dato, però, presenta luci ed ombre. Nei primi sette mesi del 2025, infatti, per le attività con più di 20 addetti la variazione è stata positiva e pari all’1,5 per cento (+8,2 miliardi di euro), mentre per le aziende con meno di 20 addetti si è registato un ulteriore calo pari al 2,8 per cento (-2,7 miliardi). Per valutare correttamente il dato, è bene tener presente che nel nostro Paese le aziende con meno di 20 addetti costituiscono il 98 per cento del totale dando lavoro, al netto dei dipendenti della Pubblica Amministrazione, a quasi il 55 per cento degli italiani.

Questa è una delle conseguenze più tangibili dei processi di aggregazione tra banche e del progressivo abbandono dei territori. Assistere le piccole imprese comporta una presenza reale sul territorio, oltre a margini di guadagno ridotti, considerando che l’ammontare ridotto dei finanziamenti ripaga in misura inferiore il tempo dedicato all’istruttoria ed alla gestione del rapporto.

La tabella che segue riepiloga l’andamento del credito alle imprese a seconda delle dimensioni

Come va in Abruzzo e Molise?

 

La seconda tabella che riportiamo evidenzia l’andamento nel credito nelle varie regioni

Salta agli occhi la situazione del Molise: tristemente ultima in classifica, con un calo del 2,1% che va ad aggravare una situazione già tutt’altro che florida.

Apparentemente lusinghiero l’andamento in Abruzzo, che risulta nel gruppo delle regioni con la maggiore crescita. Si tratta, tuttavia di un dato medio, che non evidenzia la forte disparità tra le province. I numeri dicono che l’unica provincia con andamento estremamente positivo è quella di Chieti, con un ottimo +5,8%. Tutte le altre sono sotto la media nazionale: Pescara +0,2%, mentre nelle province di Teramo (-0,4%) e L’Aquila (-0,2%) non si registra alcuna inversione di tendenza, con il credito che continua a calare, in modo particolare nelle imprese piccole che rappresentano la quasi totalità delle aziende presenti nel territorio

Ancora una volta segnaliamo l’assenza della politica, che pure avrebbe l’obbligo costituzionale di disciplinare e controllare l’esercizio del credito bancario, ma che evidentemente con le banche si confronta solo per chiedere il permesso di applicare nuove tasse, prima sbandierate ai quattro venti e poi sistematicamente abortite.

Lo studio completo è disponibile a questo link

 

Fisac Abruzzo Molise

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