Economia Abruzzo 2025: crescita moderata, export farmaceutico in aumento e mercato del lavoro in miglioramento
Crescita economica stabile nel primo semestre 2025
Nel 2025 l’economia dell’Abruzzo ha mantenuto una dinamica congiunturale stabile. Secondo l’indicatore ITER della Banca d’Italia, nel primo semestre l’attività produttiva regionale è stimata in crescita dello 0,6%, un valore in linea sia con il 2024 sia con il PIL nazionale.
Manifattura e automotive: domanda debole e calo dei veicoli commerciali
Il clima di fiducia delle imprese manifatturiere del Mezzogiorno, rilevato da Istat, si è stabilizzato sui livelli minimi raggiunti nel 2022 durante la crisi energetica.
Nel settore automotive abruzzese è proseguito il calo della produzione di veicoli commerciali leggeri, core business del comparto.
Nonostante ciò, l’impatto negativo sull’export totale regionale è stato più che compensato dal forte aumento delle esportazioni di:
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prodotti farmaceutici
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macchinari
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prodotti in gomma e plastica
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minerali non metalliferi
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alimentari
Imprese manifatturiere: fatturato stabile e investimenti in lieve crescita
Dal sondaggio condotto a settembre 2025 dalla Banca d’Italia su imprese manifatturiere con più di 20 addetti emerge una situazione di sostanziale stabilità del fatturato nei primi tre trimestri dell’anno.
Le aziende prevedono un miglioramento per l’ultimo trimestre 2025 e per l’inizio del 2026.
Gli investimenti programmati sono stati rivisti leggermente al rialzo, ma l’incertezza geopolitica e le tensioni sul commercio mondiale frenano la propensione ad aumentare la spesa nel 2026, che dovrebbe restare stabile.
Costruzioni trainate dal PNRR e dalla ricostruzione post-sisma
Il settore delle costruzioni ha beneficiato ampiamente:
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delle opere PNRR
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dell’edilizia pubblica in forte espansione
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della prosecuzione della ricostruzione post-terremoto (2009, 2016-17)
Questi elementi hanno compensato il calo dell’edilizia privata dovuto alla rimodulazione degli incentivi fiscali.
Il mercato immobiliare ne ha tratto impulso, con ripresa delle compravendite sostenuta anche dal miglioramento delle condizioni di finanziamento.
Terziario e turismo: crescita moderata e flussi in aumento
Nel terziario, il commercio ha registrato una debole espansione grazie alla tenuta dei consumi delle famiglie.
I flussi turistici sono cresciuti più rapidamente rispetto al 2024, sia per i visitatori italiani che per quelli stranieri.
Nel settore dei trasporti emergono segnali di stabilità dell’attività.
Imprese: liquidità elevata e risultati positivi
Oltre tre quarti delle imprese industriali e dei servizi prevedono un risultato di gestione positivo nel 2025, una quota leggermente superiore all’anno precedente.
La liquidità rimane su livelli storicamente alti ed è considerata più che adeguata alle esigenze operative da gran parte delle aziende intervistate.
Mercato del lavoro: occupazione in aumento e disoccupazione in calo
L’occupazione è cresciuta, trainata soprattutto:
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dai lavoratori autonomi
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dal comparto delle costruzioni
La partecipazione al mercato del lavoro è aumentata e il tasso di disoccupazione si è ridotto.
Tuttavia, alcune difficoltà in settori industriali specifici hanno determinato un ricorso significativo agli strumenti di integrazione salariale.
Famiglie: redditi in aumento reale e consumi sostenuti
Nel primo semestre 2025 il buon andamento dell’occupazione ha sostenuto i redditi delle famiglie, cresciuti in termini reali nonostante un’inflazione più elevata rispetto allo stesso periodo del 2024.
Credito: prestiti in ripresa e qualità degli affidamenti in miglioramento
I prestiti alle imprese sono tornati a crescere, anche se moderatamente, grazie alla ripresa della domanda da parte delle aziende di dimensioni maggiori.
I prestiti alle famiglie hanno beneficiato:
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della ripresa dei mutui per l’acquisto di abitazioni
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della forte espansione del credito al consumo
La qualità del credito bancario è migliorata, in particolare per le grandi imprese e per quelle delle costruzioni. Gli indicatori prospettici non segnalano criticità nei prossimi mesi.
Risparmio e portafogli finanziari: meno depositi, più titoli
I depositi bancari hanno rallentato, con una riduzione sia dei conti correnti sia dei depositi a risparmio.
Nel portafoglio finanziario di famiglie e imprese cresce invece il peso dei titoli, a scapito della componente in depositi.