
LA STRATEGIA DELLA PENSIONE
Care iscritte e cari iscritti, mentre il Parlamento discute per settimane di rave party, famiglie del bosco e cronaca nera, il Governo colpisce ancora una volta chi lavora.
Nella manovra compare infatti una misura che porterà il periodo utile per andare in pensione da 42 anni e 10 mesi a 43 anni e 9 mesi. A questo c’è da aggiungere la beffa del mancato riscatto della laurea, per cui nel 2037 ci vorranno quasi 47 anni di contributi prima di poter smettere di lavorare. Cioè 5 anni in più rispetto alle regole odierne. Una follia.
Nemmeno una parola sull’evasione e sulla corruzione che strangolano l’economia.
Nulla contro il crimine organizzato, che secondo stime parlamentari vale 150 miliardi di euro.
Nulla sull’evasione fiscale, mentre a noi viene chiesto di pagare fino all’ultimo centesimo.
Non si fa la lotta alla mafia: si propongono invece leggi per mettere fuori legge le serie tv che la raccontano. Il messaggio è chiaro: se lavori, paghi le tasse e rispetti le regole, sarai sempre penalizzato. Se protesti o scioperi, sarai criminalizzato. Chi vive di corruzione e tangenti, invece, può dormire tranquillo.
Noi il 12 dicembre eravamo in piazza a dire “non sulla nostra pelle!”. E ci saremo ancora, per difendere salari, diritti, salute e un futuro dignitoso dopo il lavoro.
Queste battaglie si vincono insieme, come gruppo, come classe. Da soli si perde. Da soli si paga.
Unitevi a noi!
Le RSA della Fisac
Gruppo Reale