Lettera aperta al Ceo di Borsa Italiana


LETTERA APERTA AL CEO DI BORSA ITALIANA:
Smart working chiarezza, metodo e rispetto delle relazioni sindacali

Milano, Roma 22 dicembre 2025

In relazione alla comunicazione inviata dal CEO di Borsa Italiana il 19 dicembre, riteniamo necessario ribadire con chiarezza la posizione delle Organizzazioni Sindacali.

Quando alle OO.SS. sono giunte le prime anticipazioni sulla decisione assunta dal Gruppo Euronext di ridurre drasticamente lo smart working, la nostra contrarietà è stata immediata, esplicita e formalmente espressa, sia al tavolo sindacale sia per iscritto, con il comunicato del 1° dicembre, antecedente alla comunicazione aziendale ai dipendenti.

Non vi è stata, dunque, alcuna “condivisione” di questa scelta con il sindacato. Al contrario, fin dall’inizio abbiamo manifestato una netta opposizione nel merito e nel metodo. Continuare a evocare una presunta condivisione non solo non corrisponde alla realtà, ma rischia di compromettere un confronto serio e rispettoso, necessario in una vertenza di questa natura.

Ribadiamo inoltre che la regolazione dello smart working non dovrebbe essere oggetto di decisioni unilaterali, richiedendo invece una disciplina negoziata, capace di tenere insieme esigenze organizzative e benessere delle lavoratrici e dei lavoratori. Le assemblee hanno restituito con forza il disagio diffuso e la disponibilità alla mobilitazione: segnali che non possono essere ignorati né ridotti a un problema di “comunicazione”.

Nel merito, registriamo con preoccupazione che, a fronte delle richieste sindacali di un confronto razionale e argomentato sulla reale necessità di restringere in modo così drastico il lavoro da remoto, l’azienda non ha fornito motivazioni convincenti. Al contrario, stiamo assistendo a una risposta frammentata e disordinata, nella quale, di comunicazione in comunicazione, vengono aggiunte giustificazioni nuove, spesso contraddittorie, talvolta costruite ex post per legittimare una decisione già assunta altrove.

Si richiamano di volta in volta onboarding, cultura aziendale, lavoro di squadra, competitività, strumenti come RUNN, ristrutturazioni degli uffici, allineamenti internazionali. Tutti temi legittimi, ma che non vengono mai messi a confronto in modo serio e trasparente al tavolo sindacale, né supportati da analisi oggettive che dimostrino l’inefficacia dell’attuale modello di lavoro ibrido o la necessità di ridurlo a un solo giorno settimanale.

Quello che invece continua a mancare è una discussione vera, razionale e basata sui dati, che valuti l’esperienza concreta maturata in questi anni, i risultati raggiunti, l’impatto sull’organizzazione del lavoro e sulla qualità della vita delle persone. Evitare questo confronto e moltiplicare le motivazioni “a posteriori” non aiuta a risolvere la vertenza, ma rischia solo di irrigidirla.

Le Organizzazioni Sindacali confermano quindi la loro piena opposizione alla riduzione dello smart working e ribadiscono che la materia deve essere affrontata attraverso una trattativa autentica, non formale, nel rispetto dei ruoli e delle relazioni sindacali.

Da parte nostra resta la disponibilità al confronto; da parte aziendale ci aspettiamo finalmente chiarezza, coerenza e la volontà di discutere nel merito, non di aggirare il tavolo.

In assenza di un cambio di metodo e di una reale apertura negoziale, la responsabilità del conflitto non potrà che ricadere su chi ha scelto la strada dell’unilateralità.

FABI – FIRST CISL – FISAC CGIL
Le Rappresentanze Sindacali Aziendali del Gruppo Borsa
e le Segreterie Territoriali

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