
“Respingiamo con forza l’ipotesi di un nuovo e più pesante piano per Mps mentre sosteniamo l’impegno messo in campo dal ministro dell’Economia Saccomanni e, considerata la delicatezza della vicenda, riteniamo indispensabile un ruolo politico forte dello stesso premier Letta”, prosegue il numero uno della categoria dei lavoratori del credito della Cgil aggiungendo che: “Nuovi sacrifici e nuovi tagli all’occupazione per Mps sono impraticabili e saranno contrastati, non solo dalla Cgil ma unitariamente da tutto il sindacato, superando le difficoltà e le divisioni che pur vi sono state in questi tempi. L’unica cosa apprezzabile del richiamo dell’Unione europea è l’invito ai top manager a ridursi i compensi“.
Tutto ciò, conclude Megale, “nella consapevolezza che noi abbiamo sempre contrastato un percorso di esternalizzazioni, mettendo al centro invece la parola chiave solidarietà come scelta politica e culturale oggi più di prima utile per il rilancio della banca e la tutela dell’occupazione”.