
Il Gruppo Banca Popolare di Vicenza che pochi giorni fa dichiarava, per bocca del suo Presidente, di non avere esuberi, ha richiesto oggi l’applicazione della Legge 223 (licenziamenti collettivi) nella società controllata Prestinuova.
Quanto ci si può fidare di un qualcuno che mentre dice una cosa realizza l’opposto?
Prestinuova è una società (a socio unico BPVi) in utile che a fronte di una ristrutturazione presentata a luglio, dovrà avere dal 1 novembre 2013, 12 (dodici) dipendenti solo a Roma ed un CdA (inutile) formato da 12 (dodici) consiglieri solo per ratificare decisioni assunte nel CdA della Capogruppo.
In questa ristrutturazione 28 lavoratori saranno ceduti a Servizi Bancari, mentre 30 lavoratori (sparsi in tutt’Italia) dovranno essere licenziati.
Se ci fermassimo a guardare l’economia del paese sembrerebbe tutto normale in un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo, ma se guardiamo i numeri tutto cambia:
– Nel 2011 il Gruppo Banca Popolare di Vicenza registra “il miglior bilancio degli ultimi 15 anni”;
– Nel 2012 il bilancio consolidato di gruppo registra un ulteriore aumento degli utili rispetto
all’anno precedente (100,3 mln + 6,5%);
– Prestinuova ha chiuso il bilancio 2012 con oltre 1,2 milioni di utile netto pur con costi pari a
295.000 €. per il solo consiglio di amministrazione (300 €. nel 2011).
Ciononostante il gruppo non ha voluto pagare il Premio di produttività per l’anno 2012 e non si è voluta neanche incontrare con le OO.SS. per quello del 2013, in qualche modo anticipando le volontà di ABI di disconoscere il Contratto collettivo nazionale di lavoro.
Ed ora siamo ai licenziamenti collettivi.
– A questo punto la domanda che ci poniamo è: qual è il vero stato di salute di questo gruppo?
– Di chi ci possiamo fidare ad un tavolo di trattativa?
Questo se volete è un motivo in più per aderire in massa allo sciopero del 31 OTTOBRE e prepararci a tempi decisamente difficili.
Nessuno infatti può tirarsi fuori da un preciso impegno nel combattere una battaglia senza tregua ad aziende, come questa, che vogliono i lavoratori in ginocchio mortificati nella loro dignità.
IL 31 OTTOBRE SE VI PIACE STARE IN GINOCCHIO ANDATE PURE A LAVORARE, MA NON ILLUDETEVI CHE “TANTO NON TOCCA A VOI”, POTRESTE ESSERE I PROSSIMI!!