riprogrammazione dei fondi PAC e FSC (ex FAS)

 

 

 

 

 

 

il 14 novembre u.s. si è svolto l’incontro tra il Ministro della Coesione Carlo Trigilia e il tavolo ristretto del partenariato economico-sociale sulla riprogrammazione dei fondi PAC e FSC (ex FAS).

Il Ministro ha comunicato che esistono tre tipi di fondi da riprogrammare: il vecchio FSC 2007-2013, con qualche residuo addirittura del 2000-2006; le risorse PAC programmate per il 2016, un residuo da quantificare della programmazione 2007-2013 più quello che è rimasto del cofinanziamento nazionale. 

La volontà espressa dal rappresentante dell’Esecutivo è di realizzare interventi che rispondano a requisiti di urgenza sul versante delle politiche antirecessive. Una prima manovra dovrebbe riguardare il vecchio FSC e i fondi PAC. Non sono state fornite cifre certe, ma la nostra sensazione è che l’intervento potrebbe oscillare tra 4 e 5 miliardi di euro. L’intenzione dichiarata è di individuare misure con tiraggio elevato, semplici da attuare e di rapida esecuzione. Ne sono state indicate tre: 

  • credito alle PMI attraverso il fondo centrale di garanzia,
  • manutenzione straordinaria di città ed edifici pubblici, 
  • raddoppio delle misure di decontribuzione per l’occupazione giovanile e/o per gli over 55.

L’obiettivo annunciato è di chiudere questa riprogrammazione entro i tempi di conclusione del percorso parlamentare della legge di stabilità. Per quanto riguarda i fondi strutturali 2007-2013 sono confermate le preoccupazione circa i rischi di disimpegno che riguardano Calabria, Campania e Sicilia. Le possibili destinazioni della riprogrammazione di una quota di risorse FS potrebbe essere il piano città e il sostegno alle imprese per l’acquisto di servizi innovativi. 

Restano del tutto aperte le questioni relative all’impatto di tali investimenti sul patto di stabilità. Per quanto attiene il nuovo FSC, previsto nel DdL legge di stabilità  ci è stato comunicato che è stato concordato con il ministero dell’Economia un emendamento che dovrebbe garantirne l’impegnabilità ma soprattutto la non aggredibilità da  esigenze di spesa corrente. 

La CGIL ha sottolineato la necessità di individuare misure il cui impatto nel breve periodo sia concreto e misurabile. A tal fine, anche in riferimento al tavolo aperto presso il ministero del Welfare sulla Garanzia giovani ha proposto che le misure rafforzino ulteriormente l’intervento sui cosiddetti NEET, riservandosi di far pervenire rapidamente al ministro dettagliate ipotesi di intervento. Ha inoltre segnalato l’opportunità di utilizzare una quota di risorse per una linea di intervento sulla fascia d’età 29-35 anni, di finanziare con una quota aggiuntiva i tirocini rivolti ai giovani laureandi, attualmente pressoché esclusa dagli interventi di sostegno pur essendo maggiormente esposta alle conseguenze della crisi, mentre  ha convenuto sulla necessità di desinare nuove risorse agli over 55. Infine ha segnalato la necessità di una discussione di merito sugli interventi di riqualificazione urbana per sciogliere i nodi che hanno spesso impedito ai comuni di utilizzare i fondi a loro disposizione. Informiamo anche che il ministro ha annunciato la volontà di trasmettere a Bruxelles l’accordo di partenariato all’inizio di dicembre; perciò nel giro di una decina di giorni sarà disponibile la bozza di accordo sulla quale avviare il confronto. 

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