
“Trucidato per aver denunciato un brigatista infiltrato in fabbrica – prosegue la nota della Cgil -, la morte di Rossa è stata uno spartiacque nella lotta contro il terrorismo. Il suo atto consapevole bruciò ogni possibile zona grigia, collusiva o compiacente, rendendo esplicita e trasparente la scelta di assumere il terrorismo come il nemico dei lavoratori, della classe operaia e della democrazia. Un atto lucido, chiaro e coerente, che portò ad una conseguenza cruciale e fondamentale nel Paese: individuare nel terrorismo il nemico e che questo andava combattuto senza alcuna ambiguità. Un gesto, quello di Guido Rossa, politico, da ricordare e tramandare come prezioso insegnamento, ovvero l’importanza decisiva dell’esercizio della responsabilità individuale nello svolgimento del proprio ruolo e delle proprie funzioni”, conclude la Cgil.