
Mentre le verità storiche sono accertate e riconosciute, la CGIL torna a chiedere con insistenza di fare luce sulla verità giuridica e sulle responsabilità individuali. “Ristabilire verità e giustizia per quella strage che ferì brutalmente il paese, non solo sul versante storico ma anche giudiziario – prosegue la CGIL -, è una necessità dovuta alle vittime e ai loro familiari, così come alla nostra stessa democrazia. Vittime di quell’attentato furono, infatti, come in molti altri casi e momenti bui della nostra storia, lavoratrici e lavoratori nel loro essere baluardo insuperabile a difesa della democrazia e portatori di un’istanza di emancipazione e progresso”.
“Il nostro impegno, quello dell’intero movimento sindacale – avverte la CGIL -, non si fermerà senza la parola fine sul piano giudiziario, senza che siano accertati autori e complici di quell’atto atroce e sanguinoso. E’ un’esigenza dovuta anche al bisogno di costruire definitivamente una memoria condivisa, la sola via per rifondare quel clima di fiducia determinante per la qualità della democrazia e le istituzione del nostro paese”.
Proprio in occasione del 40° anniversario della strage di Piazza della Loggia è stata inaugurata, il 23 maggio, la mostra ‘Capo/Lavoro – Arte e impegno sociale nella cultura italiana attraverso il Novecento’ promossa dalla CGIL e dal Comune di Brescia presso il Museo Santa Giulia, via dei Musei 81/b, alla presenza del segretario generale della Cgil, Susanna Camusso.