
Adesso cambierà qualcosa nelle politiche della Bce?
“Mi auguro di no, ma certo è difficilmente spiegabile quest’atteggiamento. Hanno paura dell’inflazione? Ma le sanno leggere le statistiche sul loro stesso Paese? L’inflazione in Germania è stata in media dell’1,5% nei quindici anni di vita dell’euro. Capite? In media, fin dall’esordio della moneta unica non è stato mai raggiunto il livello definito ottimale dalla Bce. Il vero problema è la deflazione, ormai è chiaro a tutti, anche in Germania, e l’unico rimedio è l’espansione della massa monetaria. Che le misure della Bce non bastino poi è un altro discorso, ma almeno permettiamo che la banca le realizzi”.
Perché proprio ora l’offensiva di Schauble?
“Perché la Bundesbank salterà qualche riunione in virtù del nuovo sistema di rotazione del diritto di voto che entrerà in vigore dall’anno prossimo (quando con l’ingresso della Lituania si raggiungeranno i 19 membri e scatterà il meccanismo concordato in cui i rappresentanti delle banche centrali dei cinque maggiori Paesi salteranno una riunione ogni 5, ndr). Insomma, se non c’è il capo della loro banca centrale a fare ostruzionismo, la Germania vuole comunque far sentire il suo peso. E lo fa dai massimi livelli, non a caso proprio ora che Draghi ha cominciato a prendere decisioni anche senza l’unanimità dei voti del suo board”.
Cosa c’è esattamente dietro al comportamento di Berlino?
“La Germania avverte l’isolamento, ormai neanche i suoi alleati storici l’appoggiano più, e reagisce tentando di isolare il capo della banca centrale. Una condotta irresponsabile, che rischia di prolungare oltre ogni ragionevole limite questo braccio di ferro in Europa che è diventato un’ossessione. Le dirò di più: paradossalmente così si alimentano non solo i partiti antieuropei ma anche, sull’altra “sponda”, i sostenitori di un maggior potere ai tecnici. I tecnici puri, non eletti, siano riconducibili alla Troika o no. E allora, addio democrazia in Europa”.