Uno sciopero non solo per la difesa dei diritti, ma soprattutto uno sciopero di civiltà! L’accoppiata Renzi-Poletti propone la soppressione di fondamentali garanzie: reintegro in caso di licenziamento illegittimo, controllo sull’attività lavorativa, demansionamento e, in prospettiva, eliminazione di fatto del contratto nazionale. In questo modo prospettano l’illusione di poter attrarre investimenti e fare ripartire l’economia e quindi l’occupazione. La storia, e non la CGIL, dice che non è vero, dice che vent’anni di precarietà imperante hanno fatto precipitare l’Italia agli ultimi posti di tutte le classifiche sia della crescita sia dell’occupazione.