contro la decisione unilaterale dell’ABI di disdettare e disapplicare il Contratto
Collettivo di Lavoro, un provvedimento senza precedenti in nessun altro Settore:
mai nessuno dei 416 contratti in vigore nel privato e nel pubblico, infatti, era stato
disdettato.
I BANCARI scioperano dopo che si sono visti respingere dall’associazione dei
Banchieri – l’ABI – tutte le proposte riguardanti:
- la necessità di un nuovo modello di banca “al servizio del Paese”, che sia più vicino alle famiglie, alle piccole medie imprese e ai territori, contro l’attuale modello, che privilegia l’erogazione del credito prevalentemente a favore dei grandi gruppi
industriali e della speculazione finanziaria;
– la difesa del potere d’acquisto del loro salario, messo a rischio dal blocco permanente della crescita automatica rispetto all’inflazione.
Il vero obiettivo dell’ABI è quello di smantellare il contratto nazionale di Categoria e le tutele contrattuali vigenti, sostituendolo con contrattazioni aziendali o territoriali, che porterebbero ad enormi disparità di trattamento normativo ed economico tra i lavoratori e creerebbero le condizioni per facilitare ulteriori tagli di posti di lavoro, dopo i 68mila già eliminati negli ultimi 15 anni.
Le banche non riescono ad uscire dalle difficoltà in cui sono state cacciate dalla propria classe dirigente (la stessa che continua ad aumentarsi in modo immorale i propri compensi) e reagiscono colpendo due categorie: I LAVORATORI, attraverso la disdetta del contratto nazionale e la riduzione del personale, e LA CLIENTELA, con il taglio di filiali ed il peggioramento dei servizi offerti.
I lavoratori scioperano per DIFENDERE IL CONTRATTO NAZIONALE, quale unica istituzione in grado di garantire l’esistenza della categoria e salvaguardare l’occupazione, e RIVENDICARE LA NECESSITA’ DI UN SISTEMA BANCARIO che rimetta in moto l’economia dell’Italia.
Ai clienti chiediamo comprensione per le nostre ragioni e scusa per il disagio.